Per il punto uno se volessero potrebbe gia' essere cosi'. C'e' piu' severita' nell'elezione del sindaco che in quella di un Parlamentare.
Non sono invece d'accordo col punto 2, perche' una persona in gamba che ha fatto un buon lavoro in parlamento secondo me deve potersi candidare quante volte vuole e le persone devono poterlo votare se vogliono. Altrimenti si corre il rischio di non eleggere una persona in gamba che ha fatto due legislature in opposizione. Chi e' bravo va tenuto, casomai ci sarebbe da studiare qualcosa (seriamente non cosi' semplicisticamente) che faccia si che a far carriera in politica siano i meritevoli, non quelli che hanno "amici speciali" o portano tanti iscritti e soldi al partito. Ossia, cio' che sarebbe da cambiare e' il modo in cui chiunque da quando si iscrive ad un partito in poi fa strada all'interno del partito stesso. Ma non credo lo si possa cambiare con una legge. Del resto sono fermamente convinto che la classe politica rispecchi la maggioranza degli elettori.
Poi si puo' discutere su chi debba cambiare per primo, se il semplice cittadino o il politico, comunque in Italia le proposte popolari non vengono seguite se non sono convenienti per i politici. Basti vedere il referendum sul maggioritario, o quello sul finanziamento ai partiti.
Il punto 3 non ha piu' senso se viene accettato il referendum per la modifica della legge elettorale (o se comunque si modifica la legge elettorale che in questo punto e' stata molto criticata).