• Community Manager

    Ciao @andreabo
    aspetta!

    Nel marketing! Ah no questo cambia tutto, io avevo capito alternative a Google come motore di ricerca o creazione di social per poi spostare le persone a usarli, come è connect.gt

    Se il focus è il marketing senza i BIG ci divertiamo alla grande 🙂

    Mi confermi che è così e che ho capito bene, solo ORA, la tua discussione?


    A 2 Risposte
  • Contributor

    Nell'attesa di avere anche io il chiarimento chiesto da @giorgiotave che mi sembra necessario per essere proprio sicuri sicuri, provo a dare comunque un po' di quelli che per me sono punti fermi.

    1. c'è la mia opinione personale
    2. c'è la mia opinione professionale
    3. ci sono le cose che è giusto fare per etica personale
    4. ci sono le cose che è necessario fare per dovere professionale

    Per quanto mi riguarda, cerco sempre di distinguere 1) e 2) tant'è che ad esempio uso abitualmente due browser: uno con adblocker per la navigazione personale... ed uno senza adblocker per gestire tutte le attività professionali.

    Più persone mi hanno dato dell'ipocrita, che proprio per il fatto che faccio la pubblicità dovrei evitare di bloccarla.

    Su questo dico: COL CAVOLO.

    Proprio perché so come viene fatta la pubblicità online LA BLOCCO.

    E aggiungo: se la pubblicità online venisse fatta come dico io, non ci sarebbe bisogno di bloccarla, perché sarebbe pure utile. Ma non è così e quindi sticazzi, beccatevi sto adblock. La prossima volta magari imparate.

    Il punto 3) e il punto 4) invece si intersecano necessariamente: nel momento in cui ho un incarico professionale (come SEO o come gestore di analytics o campagne su Google Ads), il mio dovere mi impone di considerare le soluzioni disponibili sul mercato, perché il mio mestiere è far trovare i prodotti e i servizi dei miei clienti ai loro potenziali clienti quando usano il motore di ricerca.

    Non si scappa da qui.

    L'unica cosa che limita questa mia visione è la mia etica personale. Ad esempio non tratto proprio donnine e casinò. Chi ha meno scrupoli di me lo fa, ma io lì traccio la mia linea. Ci sono poi mille altre cose forse più sfumate che comunque ricadono in questa casistica.

    Questo per dire che come professionista ho dei doveri verso i miei clienti (mi pagano per questo!) e non ho una specifica agenda politica da spingere (non sono un attivista).

    Ma sono sempre pronto a considerare alternative se mi permettono di raggiungere gli stessi obiettivi.

    Scolpiti nella pietra questi che per me sono punti cardinali, aspetto @andreabo che ci chiarisca meglio lo scopo della discussione 🙂


    A valijolie 2 Risposte
  • User

    @giorgiotave ha detto in Alternative a Google: come procedere per cambiare la SEO e il Web Marketing?:

    Ciao @andreabo
    aspetta!

    Nel marketing! Ah no questo cambia tutto, io avevo capito alternative a Google come motore di ricerca o creazione di social per poi spostare le persone a usarli, come è connect.gt

    Se il focus è il marketing senza i BIG ci divertiamo alla grande 🙂

    Mi confermi che è così e che ho capito bene, solo ORA, la tua discussione?

    CONFERMO! Scusa il ritardo, ma ovviamente di motori di ricerca ce ne sono anche altri, ma se attorno non ci fosse tutto l'introito pubblicitario dubito che Google sarebbe diventato il primo.


  • User

    @kal ha detto in Alternative a Google: come procedere per cambiare la SEO e il Web Marketing?:

    Nell'attesa di avere anche io il chiarimento chiesto da @giorgiotave che mi sembra necessario per essere proprio sicuri sicuri, provo a dare comunque un po' di quelli che per me sono punti fermi.

    1. c'è la mia opinione personale
    2. c'è la mia opinione professionale
    3. ci sono le cose che è giusto fare per etica personale
    4. ci sono le cose che è necessario fare per dovere professionale

    Per quanto mi riguarda, cerco sempre di distinguere 1) e 2) tant'è che ad esempio uso abitualmente due browser: uno con adblocker per la navigazione personale... ed uno senza adblocker per gestire tutte le attività professionali.

    Più persone mi hanno dato dell'ipocrita, che proprio per il fatto che faccio la pubblicità dovrei evitare di bloccarla.

    Su questo dico: COL CAVOLO.

    Proprio perché so come viene fatta la pubblicità online LA BLOCCO.

    E aggiungo: se la pubblicità online venisse fatta come dico io, non ci sarebbe bisogno di bloccarla, perché sarebbe pure utile. Ma non è così e quindi sticazzi, beccatevi sto adblock. La prossima volta magari imparate.

    Il punto 3) e il punto 4) invece si intersecano necessariamente: nel momento in cui ho un incarico professionale (come SEO o come gestore di analytics o campagne su Google Ads), il mio dovere mi impone di considerare le soluzioni disponibili sul mercato, perché il mio mestiere è far trovare i prodotti e i servizi dei miei clienti ai loro potenziali clienti quando usano il motore di ricerca.

    Non si scappa da qui.

    L'unica cosa che limita questa mia visione è la mia etica personale. Ad esempio non tratto proprio donnine e casinò. Chi ha meno scrupoli di me lo fa, ma io lì traccio la mia linea. Ci sono poi mille altre cose forse più sfumate che comunque ricadono in questa casistica.

    Questo per dire che come professionista ho dei doveri verso i miei clienti (mi pagano per questo!) e non ho una specifica agenda politica da spingere (non sono un attivista).

    Ma sono sempre pronto a considerare alternative se mi permettono di raggiungere gli stessi obiettivi.

    Scolpiti nella pietra questi che per me sono punti cardinali, aspetto @andreabo che ci chiarisca meglio lo scopo della discussione 🙂

    Tutto molto chiaro, ma mi chiedo perché i tecnici queste cose non le pubblicizzino... 😉
    Io non ti do dell'ipocrita, però ti chiedo, quando fai dei seminari pubblici che non riguardano il lavoro professionale, parli ogni tanto del fatto che tu la pubblicità la blocchi e che si potrebbe magari avere un meccanismo di marketing differente?

    Ti faccio un esempio baanalizzaando e sintetizzando un po' come vedo io l'evoluzione del marketing:

    In principio, correggetemi se sbaglio, si pagava per avere visibilità, ma poi il cliente doveva provare il prodotto e farti pubblicità. Se il tuo prodotto costava troppo per il suo valore o faceva schifo o veniva prodotto dalla mafia o dai bambini in asia, magari avresti fatto molto fatica a venderlo lo stesso.

    Oppure, il personaggio pubblico che faceva involontariamente l'influencer era comunque un personaggio particolare per doti, uuno sportivo eccezionale, un artista geniale, uno scienziato speciale.
    Adesso abbiamo la Ferragni....non aggiungo altro.

    Quindi dopo Amazon, Google e Instagram il fare pubblicità è diventato solo uun gioco per ricchi.
    Chi ha più soldi riesce sempre ad avere più visibilità, a fare concorrenza sleale di prezzi e molto spesso l'immagine è più importante della qualità, tanto che dopo la favoletta del venire incontro alle vere esigenze del cliente a cui tutti abbiamo creduto, ci siamo resi conto che in realtà la pubblicità induceva esattamente come prima esigenze inutili al pubblico per una infinita vendita e corsa al consumismo.

    Già anni fa a @giorgiotave contestavo il fatto che questo modus operandi non avrebbe mai potuto andare avanti all'infinito, perché alla prima crisi, di cui già si iniziavano ad intravvedere gli effetti, sarebbe miseramente crollato.

    Il fatto quindi che le aziende spendessero di più in pubblicità, non solo non era giusto eticamente, ma era anche stupido, perché le e ci abituava a credere che quel meccanismo perverso fosse la strada giusta o inevitabile da perseguire nel marketing, ovviamente sempre a discapito delle libertà delle persone.

    Era necessario arrivare aad uno scandalo di questa portata per rendersi conto che tutto era non solo marcio, ma come già dicevo, che nel lungo termine insostenibile anche economicamente?
    E il fatto che fosse insostenibile lo hanno dimostrato le stesse aziende che per problemi diretti di introiti, ma anche indiretti di interessi personali sempre dovuti alla crisi in corso, hanno iniziato a fare un gioco talemente sporco che sono finiti sotto un processo colossale.

    Non vi sembra che sia tutto collegato???


    kal 1 Risposta
  • Contributor

    @andreabo ha detto in Alternative a Google: come procedere per cambiare la SEO e il Web Marketing?:

    quando fai dei seminari pubblici che non riguardano il lavoro professionale, parli ogni tanto del fatto che tu la pubblicità la blocchi e che si potrebbe magari avere un meccanismo di marketing differente?

    Questa è semplice: dal palco parlo solo dell'argomento in oggetto. Quando sono sul palco a parlare, la mia faccia è il mio brand professionale e non mi permetto divagazioni (punto 1. e 2. non li interseco, come detto sopra). Vado a parlare di una cosa e mi attengo a quella cosa.

    Quando poi scendo dal palco ne parlo eccome (ed è in quel contesto che mi arrivano le battute dei colleghi... "ma come non fai link building?!?" oppure "ma come blocchi gli annunci?!?" etc.).


    Ad ogni modo visto che l'argomento è "Si può fare marketing usando piattaforme non mainstream?"

    E la risposta per me è "Sì", ma con un importante, IMPORTANTISSIMO punto che non possiamo eludere.

    Ovvero che il marketing lo fai dove c'è il pubblico.

    Quindi se il tuo pubblico sta su una piattaforma... tu non puoi proprio prescindere dalla piattaforma per le tue attività di marketing.

    Se il tuo pubblico usa Google, devi fare marketing su Google.

    Se il tuo pubblico usa Facebook, devi fare marketing su Facebook.

    Se il tuo pubblico usa TikTok... ci siamo capiti.

    E le piattaforme sono sempre chiuse. Sono una cosa diversa dall'Open Web.

    Quindi secondo me il discorso è Marketing sulle piattaforme VS Marketing sull'Open Web.

    Si può fare marketing sull'Open Web?

    Anche qui, per me sì... ed è un discorso di strategia che passa NECESSARIAMENTE per una disintermediazione della propria base clienti riguardo alle piattaforme.

    Qualunque azienda passi sotto le mie cure riceve sempre la raccomandazione strategica iniziale di fare pubblicità sulle piattaforme... con l'obiettivo principale di:

    1. ottenere il contatto diretto del cliente
    2. da lì in avanti, fare tutti gli sforzi di contatto diretto utili a mantenere attiva la base clienti

    E questo non ti permette di svincolarti dalle piattaforme, bada bene. Le piattaforme esisteranno finché la gente le usa, non si scappa.

    Ma uno sforzo costante di disintermediazione è la strategia che in assoluto paga meglio sul lungo periodo.

    Questo senza farsi accecare dall'idealismo, ma con un approccio pragmatico nel pieno interesse delle aziende con cui lavoriamo.

    Poi vabbè, non tutti seguono questa strada perché è faticosa e costosa... e troverai sempre molto rumore in giro con professionisti che usano le piattaforme in modo acritico.

    Quindi probabilmente la sensazione sarà sempre un po' quella di uno strapotere delle piattaforme... che effettivamente monopolizzano il discorso pubblico.


    M A 2 Risposte
  • User

    @kal ha detto in Alternative a Google: come procedere per cambiare la SEO e il Web Marketing?:

    il marketing lo fai dove c'è il pubblico

    E qui abbiamo finito.
    L'unica differenza la si può fare adottando un approccio etico verso il cliente, credendo e attuando concretamente certi valori.


  • Super User

    @kal ha detto in Alternative a Google: come procedere per cambiare la SEO e il Web Marketing?:

    Per quanto mi riguarda, cerco sempre di distinguere 1) e 2) tant'è che ad esempio uso abitualmente due browser: uno con adblocker per la navigazione personale... ed uno senza adblocker per gestire tutte le attività professionali.

    Non riporto tutto, ma tutti e due i post di Martino potrei averli scritti io, quindi grazie Martino! 🙂

    A mio parere, proprio per il punto in cui siamo e per il fatto che "il marketing lo fai dove c'è il pubblico" andrebbero diversificate le domande.

    Si può fare marketing fuori da Google?
    Il marketing fuori da G e dalle piattaforme si può fare, certo. Dipende, ma rientra sempre in un discorso strategico più che di scelta se vogliamo chiamarla "etica". Magari un'attività può trovare più utile fare un volantinaggio che una campagna Google Ads, oppure si impegna in azioni sociali per avere visibilità sulla stampa... però queste sono strategie, non cambia niente dal punto di vista dell'opinione delle persone e dei comportamenti, è solo una questione di opportunità.

    Si può parlare di altri strumenti oltre Google?
    Per i professionisti ma anche per le persone sì, si può e magari si dovrebbe di più.

    Esempi:
    Ho una gmail, mi viene praticamente immediato usare Calendar, Meet, Drive e tutta la suite di strumenti per il lavoro.
    Devo andare in un posto, è immediato usare Maps.
    Sto cercando un prodotto da acquistare al miglior prezzo, apro Google e mi guardo il carosello shopping in alto, scelgo e compro, problema risolto velocemente.

    La posizione dominante sta proprio in questo, alle persone interessa per lo più risolvere problemi in modo veloce e senza troppe domande e se la soluzione ti è stata messa di default in tutti i telefoni beh, devi fare molti sforzi in più per invitarli a risolvere i problemi con una strada più scomoda.

    Come si cambiano le abitudini delle persone: è difficile, penso si debba agire dal basso e dall'alto.

    Esempi:
    Cerco un paper, un documento molto specifico di cui conosco titolo o alcuni passaggi. Uso Google, e niente, mi cambia la query, mi risponde con approssimazione, mi dà per lo più robaccia.
    Uso DuckDuckGo e lo trovo.

    Ho un piccolo sito, mi interessano solo le visite e pochi altri dati, uso GA4 e mi incarto, ancora non ho capito se è conforme alla GDPR ecc. Faccio lo sforzo di optare per Matomo, spendo un po' di più all'inizio e bon ho quelle 3 cose che mi servivano e ho risolto.

    Ecco se "dal basso" si promuovono delle alternative, sicuramente è un lavoro culturale utile e importante che può aumentare la consapevolezza delle persone a preferire altre abitudini.

    Segnalo a questo proposito il progetto interessantissimo che porta avanti https://www.lealternative.net.

    E veniamo all'alto.
    Se un monopolio rende scomoda/impossibile la concorrenza, le mie scelte sono condizionate.
    Se domani l'Antitrust decidesse che i sistemi Android non devono avere Google di default, che browser ti installeresti?
    Useresti Google per gli acquisti e un altro motore di ricerca per...le ricerche?

    Non ho parlato di social perché ne so sempre meno, ma un gigante come TikTok che propone una versione a pagamento senza pubblicità fa sicuramente riflettere sulla relazione tra utenti, aziende e piattaforme...


    lumar A 2 Risposte
  • User

    @valijolie ha detto in Alternative a Google: come procedere per cambiare la SEO e il Web Marketing?:

    @kal ha detto in Alternative a Google: come procedere per cambiare la SEO e il Web Marketing?:

    Per quanto mi riguarda, cerco sempre di distinguere 1) e 2) tant'è che ad esempio uso abitualmente due browser: uno con adblocker per la navigazione personale... ed uno senza adblocker per gestire tutte le attività professionali.

    Non riporto tutto, ma tutti e due i post di Martino potrei averli scritti io, quindi grazie Martino! 🙂

    Ti ringrazio anche io Martino 😉

    Ho un piccolo sito, mi interessano solo le visite e pochi altri dati, uso GA4 e mi incarto, ancora non ho capito se è conforme alla GDPR ecc. Faccio lo sforzo di optare per Matomo, spendo un po' di più all'inizio e bon ho quelle 3 cose che mi servivano e ho risolto.

    Per chi sa un poco poco smanettare e installare o può avvalersi di un affidabile smanettone/installatore/webmaster, esiste anche la versione gratuita, da installare sul server locale.
    Le funzionalità avanzate sono a pagamento, ma se "interessano solo le visite e pochi altri dati" (può comunque tracciare anche le campagne per esempio), è molto valida.

    Inoltre Matomo, lato GDPR, con le giuste impostazioni è compliance al 100%.

    Non ho parlato di social perché ne so sempre meno, ma un gigante come TikTok che propone una versione a pagamento senza pubblicità fa sicuramente riflettere sulla relazione tra utenti, aziende e piattaforme...

    Mi sembra valga lo stesso per Facebook/META...


  • User

    @valijolie Grazie del sito, moolto interessante!

    È oramai risaputo che quando vuoi fare ricerche approfondite DuckDuckGo, ma anche addirittura Bing o Yandex funzionano mille volte meglio di Google.

    Per quanto riguarda le app da telefono, solo sugli android è come dici, ma non sempre per comodità, anzi crredo sia molto spesso anche per ignoranza.

    Drive e Meet si possono sostituire facilmente, Calendar non ho ancora provato, ma la nuova app di sms "internet" fa veramente pena e infatti si può sostituire facilmente con una semplicissima app che gestisce gli sms tradizionali.
    Gmap è comodo per i luoghi ma la navigazione è imprecisa e insopportabile.
    Non fosse per il traffico a volte e per i luoghi, il classico navigatore sarebbe molto meglio se ci fosse una app per smatphone.

    Quindi penso che molte cose non vengano cambiate perché le persone non hanno le competenze e la voglia di farlo, ma non perché davvero siano comode.


    valijolie 1 Risposta
  • User

    @kal ha detto in Alternative a Google: come procedere per cambiare la SEO e il Web Marketing?:

    @andreabo ha detto in Alternative a Google: come procedere per cambiare la SEO e il Web Marketing?:

    quando fai dei seminari pubblici che non riguardano il lavoro professionale, parli ogni tanto del fatto che tu la pubblicità la blocchi e che si potrebbe magari avere un meccanismo di marketing differente?

    Questa è semplice: dal palco parlo solo dell'argomento in oggetto. Quando sono sul palco a parlare, la mia faccia è il mio brand professionale e non mi permetto divagazioni (punto 1. e 2. non li interseco, come detto sopra). Vado a parlare di una cosa e mi attengo a quella cosa.

    Quando poi scendo dal palco ne parlo eccome (ed è in quel contesto che mi arrivano le battute dei colleghi... "ma come non fai link building?!?" oppure "ma come blocchi gli annunci?!?" etc.).


    Ad ogni modo visto che l'argomento è "Si può fare marketing usando piattaforme non mainstream?"

    E la risposta per me è "Sì", ma con un importante, IMPORTANTISSIMO punto che non possiamo eludere.

    Ovvero che il marketing lo fai dove c'è il pubblico.

    Quindi se il tuo pubblico sta su una piattaforma... tu non puoi proprio prescindere dalla piattaforma per le tue attività di marketing.

    Se il tuo pubblico usa Google, devi fare marketing su Google.

    Se il tuo pubblico usa Facebook, devi fare marketing su Facebook.

    Se il tuo pubblico usa TikTok... ci siamo capiti.

    E le piattaforme sono sempre chiuse. Sono una cosa diversa dall'Open Web.

    Quindi secondo me il discorso è Marketing sulle piattaforme VS Marketing sull'Open Web.

    Si può fare marketing sull'Open Web?

    Anche qui, per me sì... ed è un discorso di strategia che passa NECESSARIAMENTE per una disintermediazione della propria base clienti riguardo alle piattaforme.

    Qualunque azienda passi sotto le mie cure riceve sempre la raccomandazione strategica iniziale di fare pubblicità sulle piattaforme... con l'obiettivo principale di:

    1. ottenere il contatto diretto del cliente
    2. da lì in avanti, fare tutti gli sforzi di contatto diretto utili a mantenere attiva la base clienti

    E questo non ti permette di svincolarti dalle piattaforme, bada bene. Le piattaforme esisteranno finché la gente le usa, non si scappa.

    Ma uno sforzo costante di disintermediazione è la strategia che in assoluto paga meglio sul lungo periodo.

    Questo senza farsi accecare dall'idealismo, ma con un approccio pragmatico nel pieno interesse delle aziende con cui lavoriamo.

    Poi vabbè, non tutti seguono questa strada perché è faticosa e costosa... e troverai sempre molto rumore in giro con professionisti che usano le piattaforme in modo acritico.

    Quindi probabilmente la sensazione sarà sempre un po' quella di uno strapotere delle piattaforme... che effettivamente monopolizzano il discorso pubblico.

    Ovviamente nessuno ti chiederebbe di uscire dagli schemi durante una conferenza, però è curioso che non ci siano mai conferenze dove gli stessi autori parlano anche apertamente di privacy e dei problemi associati al marketing che loro stessi fanno.

    Perchè non lo proponete ogni tanto? Magari in condivisione con altri esperti.
    Perché non credo che il tema delle conferenze vi venga sempre imposto.
    È ovvio che attirerebbe meno l'attenzione del pubblico, forse...
    Ma penso che inserire una pulce nell'orecchio più spesso non sarebbe né vano, né così compromettente.

    Al contrario bisogna sempre subire una situazione che in 10 anni tecnologicamente è sicuramente cresciuta, ma per tutto il resto è degenerata ad un livello infimo.

    Perché nessuno si lamenta? Anche @giorgiotave stesso per anni ha sottolineato solo i lati positivi o quasi, accettando che il marketing dovesse per forza essere sempre più complesso e costoso.
    Perché non c'è insofferenza a tutto questo?

    Quindi alla parte dove tu chiudi frettolosamente il discorso dicendo che la pubblicità si fa dove c'è mercato, è un po' come dire, sappiamo che la banca ruba ma ai clienti diciamo che non ci sono alternative migliori.

    Perché invece non smettere di incensare Google in conferenze e libri e dire: "noi facciamo così, perché siamo costretti, ma si potrebbe anche fare diversamente, spendendo meno soldi.
    Magari tu lo fai anche in pubblico, ma non ricordo di averne sentiti molti ultimamente, tutti troppo preoccupati di segiure i cambiamentii di Google e compagnia.

    Se la disintermediazione rende di più nel lungo periodo, vuole dire che probabilmente non è la strategia più costosa.

    Nel breve e medio periodo invece cosa succede?

    Che anche negli ultimi anni, dove penso fosse abbastanza evidente che era insostenibile una crescita continua, l'unca strategia che immagino molti abbiano trovato per risolvere il problema della crisi sia il fare sempre più pubblicità con l'ideale della crescita infinita e del consumismo eterno.

    È direi evidente che non è così.

    Quindi quale sarebbe stata la strategia di marketing migliore nel breve e medio termine avendo comunque una visione di prospettiva?
    Perché non penso che tutte le aziende pensino: "intanto vendo il più possibile poi al massimo cerco clienti in Cina o fallisco." Giusto?


    kal 1 Risposta
  • Contributor

    @andreabo ha detto in Alternative a Google: come procedere per cambiare la SEO e il Web Marketing?:

    Quindii alla paarte dove tu chiudi frettolosamente il discorso dicendo che la pubblicità si fa dove c'è mercato, è un po' come dire, sappiamo che la banca ruba ma ai clienti diciamo che non ci sono alternative migliori

    Qua sbagli, è mio dovere fartelo presente.

    Fare marketing dove ci sono gli utenti significa che il cartellone lo posizioni in piazza o sulla strada maestra, non in un cortile o una via di campagna.

    È un discorso PRATICO.

    Se non capisci questa cosa è meglio proprio non parlare di marketing.


    A 1 Risposta
  • User

    @kal ha detto in Alternative a Google: come procedere per cambiare la SEO e il Web Marketing?:

    @andreabo ha detto in Alternative a Google: come procedere per cambiare la SEO e il Web Marketing?:

    Quindii alla paarte dove tu chiudi frettolosamente il discorso dicendo che la pubblicità si fa dove c'è mercato, è un po' come dire, sappiamo che la banca ruba ma ai clienti diciamo che non ci sono alternative migliori

    Qua sbagli, è mio dovere fartelo presente.

    Fare marketing dove ci sono gli utenti significa che il cartellone lo posizioni in piazza o sulla strada maestra, non in un cortile o una via di campagna.

    È un discorso PRATICO.

    Se non capisci questa cosa è meglio proprio non parlare di marketing.

    Ok, questo era giustamente chiaro anche prima, ma il discorso non era questo.

    Hai preso un pezzo della mia risposta e l'hai completamente decontestualizzato.

    Tutto il resto della strategia e dello stimolare una visione alternativa?


    kal 1 Risposta
  • Super User

    @andreabo ha detto in Alternative a Google: come procedere per cambiare la SEO e il Web Marketing?:

    Per quanto riguarda le app da telefono, solo sugli android è come dici, ma non sempre per comodità, anzi crredo sia molto spesso anche per ignoranza.

    Nei sistemi Android devi avere un account Google attivo anche per accedere a Play e scaricarti altre app : )

    Certo, come dici, voglia e competenze sono due aspetti che fanno ripiegare sulla soluzione più rapida, ma è difficile combattere queste abitudini quando la questione è sistemica.

    Io sono una freelance, uso Firefox Focus sul telefono, figurati forse saremo in 100 in tutto il mondo. Il cliente mi dice "non vedo bene il sito da mobile", che faccio gli dico mettiti un altro browser e vedi che il sito è ok? Oppure, un collaboratore mi manda una richiesta per una call e dice "ti mando un Calendar per la call su Meet" che faccio? Gli dico che uso jitsi meet, gli mando il link perché sono più informata di lui, ok, poi la call salta continuamente e...vabbe torniamo su Meet.

    La responsabilità individuale è fondamentale per un cambiamento culturale e pratico, ma è un processo lento e non di sicuro successo. A questo punto se non arrivano anche delle scosse dall'alto è difficile spostare gli assetti.

    Pensa a X-Twitter. Fa schifo ora con Musk, esiste Bluesky che è praticamente una copia del caro Twitter. Eppure ancora stanno tutti là e se vuoi le notizie in tempo reale devi andare su X-Twitter.

    I cambiamenti li ottieni con grandi movimenti dal basso di persone che con i loro rapporti di forza esprimono delle richieste per cui qualcosa deve cambiare per forza. Ma per spostare gli equilibri con Google magari bastasse la voce grossa di uno, o la campagna di sensibilizzazione di un altro. Devi mettere insieme i consulenti, i dipendenti di google, gli inserzionisti...gli utenti! E poi devi tirare in ballo le istituzioni e anche i tribunali.

    Insomma 😓


  • Contributor

    @andreabo ha detto in Alternative a Google: come procedere per cambiare la SEO e il Web Marketing?:

    Hai preso un pezzo della mia risposta e l'hai completamente decontestualizzato.
    Tutto il resto della strategia e dello stimolare una visione alternativa?

    Mi spiace se ho citato solo quel punto... il fatto è che sul resto è totalmente irrealistico.

    Ad esempio quando scrivi:

    @andreabo ha detto in Alternative a Google: come procedere per cambiare la SEO e il Web Marketing?:

    Perché invece non smettere di incensare Google in conferenze e libri e dire: "noi facciamo così, perché siamo costretti, ma si potrebbe anche fare diversamente, spendendo meno soldi.

    Perché non spendi meno soldi. Anzi in generale ne spendi DI PIÙ.

    Le piattaforme offrono dei servizi alle aziende che sono comodi e convenienti. Si avvantaggiano delle economie di scala e anche della loro posizione dominante (abusandone spesso e volentieri).

    Ti faccio un esempio... è vero che Matomo "è gratis" come ha ricordato anche @valijolie... ma non è gratis. Richiede un hosting e il tempo prezioso di un tecnico per la sua installazione e manutenzione. Per me Martino è gratis perché mi arrangio ed uso lo stesso hosting del mio sito web che fa pochissime visite e chiede zero risorse. Ma per un'azienda non è gratis, anche se magari "costa comunque poco"... è più di zero. E la cosa è doppiamente vera se il sito è grosso... lì entra anche la valutazione del dimensionamento, manutenzione e sicurezza del server che può essere una voce di spesa non triviale.

    A parte che poi alle conferenze moltissimi colleghi parlano regolarmente di privacy. Ed alcuni hanno fatto anche un bel cambiamento su questo, ad esempio @filtro un tempo "parlava solo di Google" come dici tu.

    L'ultima volta che l'ho sentito ad un convegno era il Search Marketing Connect e parlava di MMM, Marketing Mix Modeling... che è una roba avanzata di analisi statistica dell'apporto dei vari canali alla revenue aziendale, che ha il grosso pregio di non toccare manco un dato personale e non fornire nessun dato a nessuna piattaforma, dato che lavora sulle correlazioni multivariate in un ambiente di elaborazione dati di prima parte.

    Insomma, ci sono un milione di validi motivi per continuare ad usare le piattaforme, il primo dei quali è economico.

    E non puoi chiedere ad un'azienda di ragionare con altro che non sia la convenienza... è il capitalismo! La nostra economia funziona così! Ci piaccia oppure no, ci siamo dentro e con questa dobbiamo campare.

    Poi oh, un giorno qualcuno inventerà dei sistemi distribuiti che sono ANCHE economicamente vantaggiosi (e non sono invece uno schema truffa come gli NFT).

    Quando succederà sarò il primo a festeggiare.


    lumar A 2 Risposte
  • User

    @kal ha detto in Alternative a Google: come procedere per cambiare la SEO e il Web Marketing?:

    Ti faccio un esempio... è vero che Matomo "è gratis" come ha ricordato anche @valijolie... ma non è gratis. Richiede un hosting e il tempo prezioso di un tecnico per la sua installazione e manutenzione. Per me Martino è gratis perché mi arrangio ed uso lo stesso hosting del mio sito web che fa pochissime visite e chiede zero risorse. Ma per un'azienda non è gratis, anche se magari "costa comunque poco"... è più di zero. E la cosa è doppiamente vera se il sito è grosso... lì entra anche la valutazione del dimensionamento, manutenzione e sicurezza del server che può essere una voce di spesa non triviale.

    Giusto. Non lo avevo specificato, dando per scontato ci fosse consapevolezza su questo aspetto; ma hai fatto bene Martino a portarlo alla luce ed evidenziarlo.

    A parte che poi alle conferenze moltissimi colleghi parlano regolarmente di privacy.

    Confermo. E non solo lì.

    (e non sono invece uno schema truffa come gli NFT).

    😂


  • User

    @kal ha detto in Alternative a Google: come procedere per cambiare la SEO e il Web Marketing?:

    @andreabo ha detto in Alternative a Google: come procedere per cambiare la SEO e il Web Marketing?:

    Hai preso un pezzo della mia risposta e l'hai completamente decontestualizzato.
    Tutto il resto della strategia e dello stimolare una visione alternativa?

    Mi spiace se ho citato solo quel punto... il fatto è che sul resto è totalmente irrealistico.

    Ad esempio quando scrivi:

    @andreabo ha detto in Alternative a Google: come procedere per cambiare la SEO e il Web Marketing?:

    Perché invece non smettere di incensare Google in conferenze e libri e dire: "noi facciamo così, perché siamo costretti, ma si potrebbe anche fare diversamente, spendendo meno soldi.

    Perché non spendi meno soldi. Anzi in generale ne spendi DI PIÙ.

    Le piattaforme offrono dei servizi alle aziende che sono comodi e convenienti. Si avvantaggiano delle economie di scala e anche della loro posizione dominante (abusandone spesso e volentieri).

    Ti faccio un esempio... è vero che Matomo "è gratis" come ha ricordato anche @valijolie... ma non è gratis. Richiede un hosting e il tempo prezioso di un tecnico per la sua installazione e manutenzione. Per me Martino è gratis perché mi arrangio ed uso lo stesso hosting del mio sito web che fa pochissime visite e chiede zero risorse. Ma per un'azienda non è gratis, anche se magari "costa comunque poco"... è più di zero. E la cosa è doppiamente vera se il sito è grosso... lì entra anche la valutazione del dimensionamento, manutenzione e sicurezza del server che può essere una voce di spesa non triviale.

    A parte che poi alle conferenze moltissimi colleghi parlano regolarmente di privacy. Ed alcuni hanno fatto anche un bel cambiamento su questo, ad esempio @filtro un tempo "parlava solo di Google" come dici tu.

    L'ultima volta che l'ho sentito ad un convegno era il Search Marketing Connect e parlava di MMM, Marketing Mix Modeling... che è una roba avanzata di analisi statistica dell'apporto dei vari canali alla revenue aziendale, che ha il grosso pregio di non toccare manco un dato personale e non fornire nessun dato a nessuna piattaforma, dato che lavora sulle correlazioni multivariate in un ambiente di elaborazione dati di prima parte.

    Insomma, ci sono un milione di validi motivi per continuare ad usare le piattaforme, il primo dei quali è economico.

    E non puoi chiedere ad un'azienda di ragionare con altro che non sia la convenienza... è il capitalismo! La nostra economia funziona così! Ci piaccia oppure no, ci siamo dentro e con questa dobbiamo campare.

    Poi oh, un giorno qualcuno inventerà dei sistemi distribuiti che sono ANCHE economicamente vantaggiosi (e non sono invece uno schema truffa come gli NFT).

    Quando succederà sarò il primo a festeggiare.

    @kal Non ho capito allora il tuo punto.
    Hai detto che nel lungo termine il sistema di marketing che tende a svincolarsi da Google e creare un rapporto diretto con il consumatore rende di più, anche se necessita di più impegno.
    Poi adesso scrivi che Google, anche se ti truffa, ti fa risparmiare.
    Quindi secondo te coosa conviene fare per un'azienda medio piccola, che direi che sono la maggioranza in Italia?

    Sicuramente Google può farti lavorare su economie di scala, ma siamo sicuri che non ci siano veramente alternative o semplicemente ci siamo abituati con Google e quindi purtroppo non le valutiamo?

    Nelle conferenze dici che tanti parlano di privacy, ma ne parlano negli eventi di Web Marketing o neglii eventi dedicati alla privacy?
    Perchè secondo me le due cose sono strettamente correlate, nel senso che è inutile dire alle persone di limitiare i permessi di Google e installare una VPN con filtri se tanto poi dall'altro lato si incentiva l'uso di Google.
    È come dare un colpo al cerchio ed uno alla botte..inutile oltre che ipocrita, perché non porta a nessuna consapevolezza e nessun cambiamento.

    Quindi ad esempio questo MMM perché non potrebbe essere più economico o diffuso dell'uso delle piattaforme?

    Detto questo gli NFT non sono l'unico sistema distribuito presente. Il meccanismo basato sulla blockchain è alla base del Web 3 e non solo.
    Ci sono già prodotti paralleli di youtube e ce ne sono anche di analytics e non credo che la loro complessità sia superiore ai nuovi modelli predittivi di Google, solo che non ci sono abbastanza tutoria 😉 e persone che ne parlano, perché cavalcare il successo di Google è molto più semplice fingendo di ignorare le conseguenze che porta.

    Quello che ho scritto a @giorgiotave che mi ha risposto che "Se il focus è il marketing senza i BIG ci divertiamo alla grande", ma poi nei video continua a non parlarne, ad incensare Dio Google e a dire che non ci sono vere alternative, è il motivo per cui il danno continua ad essere alimentato.
    Sappiamo tutti che l'unico vero cambiamento è quello che parte dal basso se ognuno fa la sua parte.


    kal 1 Risposta
  • Contributor

    Intanto ti rispondo su questa al volo perché è facile:

    @andreabo ha detto in Alternative a Google: come procedere per cambiare la SEO e il Web Marketing?:

    Quindi ad esempio questo MMM perché non potrebbe essere più economico o diffuso dell'uso delle piattaforme?

    Perché è statisticamente significativo solo A PARTIRE da investimenti pubblicitari nell'ordine di grandezza di 10.000€ di investimenti pubblicitari AL MESE, in su.

    In pratica non è applicabile per gli small business, nè ora, ne mai.


    A 1 Risposta
  • User

    @kal ha detto in Alternative a Google: come procedere per cambiare la SEO e il Web Marketing?:

    Intanto ti rispondo su questa al volo perché è facile:

    @andreabo ha detto in Alternative a Google: come procedere per cambiare la SEO e il Web Marketing?:

    Quindi ad esempio questo MMM perché non potrebbe essere più economico o diffuso dell'uso delle piattaforme?

    Perché è statisticamente significativo solo A PARTIRE da investimenti pubblicitari nell'ordine di grandezza di 10.000€ di investimenti pubblicitari AL MESE, in su.

    In pratica non è applicabile per gli small business, nè ora, ne mai.

    Qualsiasi sistema che mira a liberarsi dalla dipendenza di Google, o solo questo ha detto costi così alti?

    Infine quando può durare una strategia dove spingi sempre sulle ADV di Google?
    Mediamente fino a quanto mesi può rendere prima che il mercato, soprattutto in una situazione di crisi ne diventi resistente?


    kal 1 Risposta
  • User

    @giorgiotave ha detto in Alternative a Google: come procedere per cambiare la SEO e il Web Marketing?:

    Ciao @andreabo
    aspetta!

    Nel marketing! Ah no questo cambia tutto, io avevo capito alternative a Google come motore di ricerca o creazione di social per poi spostare le persone a usarli, come è connect.gt

    Se il focus è il marketing senza i BIG ci divertiamo alla grande 🙂

    Mi confermi che è così e che ho capito bene, solo ORA, la tua discussione?

    @giorgiotave ma il tuo contributo dov'è finito? 😉


  • Contributor

    @andreabo ha detto in Alternative a Google: come procedere per cambiare la SEO e il Web Marketing?:

    Qualsiasi sistema che mira a liberarsi dalla dipendenza di Google, o solo questo ha detto costi così alti?

    È una regola generale.

    Questo perché Google è una piattaforma... ed in quanto tale offre servizi su una scala grandissima, generando economie di scala e risultando MOLTO conveniente.

    Ma infatti questo discorso non riguarda solo Google, ma tutte le piattaforme.

    • Booking nel settore turismo.
    • Facebook/Instagram/TikTok per tutti quei business che hanno vantaggi nel raggiungere le audience per interesse.
    • Amazon per il settore ecommerce.
    • Android/Apple per il settore mobile app.

    E potrei continuare, ma penso ci siamo capiti.

    Il punto è che in ciascuno di questi casi... appoggiarsi alle piattaforme è facile e conveniente.

    • È facile e conveniente per un hotel usare Booking come piattaforma per ottenere prenotazioni.
    • È facile e conveniente per una ditta del settore fashion appoggiarsi a Facebook/Instagram/TikTok per promuovere i propri prodotti.
    • È facile e conveniente per un venditore appoggiarsi ad Amazon per vendere prodotti.
    • È facile e conveniente per uno sviluppatore di giochi su cellulare appoggiarsi agli store di Android e Apple per vendere i propri giochi.

    Hai capito quale è il punto?

    Non è un discorso di parlare bene o male... quando parliamo di aziende, di business che creano prodotti investendo DENARO e li vendono in cambio di DENARO... la variabile DENARO capisci anche tu che è la cosa principale.

    E l'altra cosa è la variabile TEMPO, che come ben sappiamo... è DENARO.

    È il discorso del sistema capitalistico che citava sopra @valijolie.

    Piaccia o non piaccia, ci siamo dentro.

    Come fare a uscirne?

    Dobbiamo diventare attivisti e dedicare il nostro tempo ad una causa superiore. Non è una cosa per tutti. Abbiamo tutti le bollette da pagare.

    È roba per santi, geni o per filantropi.


    A 1 Risposta