• Super User

    @giorgiotave ha detto in Shaking the cushions, ovvero: decenni di reputazione buttati nel cesso per Google:

    Se fosse una fabbrica di armi vi vorrei proprio vedere ad affermare che è normale...provocare una guerra. Sai..è un'azienda.

    Tutto condivisibile Gio, ma su questo punto mi sento di dissentire: le aggressioni militari hanno anche radici economiche e quindi sì, le industrie belliche possono anche provocare guerre.
    Non è normale, se intendiamo per normale un modo di vivere etico, dove valori come umanità e solidarietà regolano i rapporti.
    Ma nel mondo capitalistico occidentale, nel mondo che viviamo qui e ora beh sì, può essere...anzi è già considerato accettabile.


    giorgiotave 1 Risposta
  • User

    @kal È vero, ma secondo te come mai sei tra i pochi che ne parlano e nonostante questo praticamente non si capisce se vedi o proponi delle alternative.

    Il punto è questo, che praticamente tutti fanno i sorpresi, come se nessuno potesse immaginare la verità, cioè che Google come tutte le altre Big Tech e non solo, è esclusivamente una macchina da soldi senza nessuna etica.
    Non ha mai fatto dei prodotti per aiutare le persone, se non a scopo pubblicitario o per accaparrarsi quote di mercato a scapito di altri e poi avere un vantaggio competitivo con la dinamica dell'offrire un servizio gratis.

    In tutto questo io non ho visto un solo dibattito su questo forum che parlasse di alternative.
    E anche adesso non ce ne sono, se non erro, e tutti immagino stiano solo pensando a come saltare fuori dalla barca che affonda, fortunati che i clienti non ne capiscono nulla e quindi non sanno quanto sono stati presi in giro e quanti soldi inutili hanno speso.

    La mia domanda, alla quale praticamente nessuno qui ha avuto il coraggio e l'onestà intellettuale di rispondere, è: non ci si sarebbe potuti muovere prima di arrivare a questo punto?

    Perché questa, secondo me è l'unica vera domanda da porsi se vogliamo che l'errore non si ripeta e vogliamo estendere il meccanismo di cambiamento anche alle altre aziende che fanno la stessa cosa.

    Un po' offtopic? Io non credo così tanto.
    E mi piacerebbe avere la risposta di @kal e di @giorgiotave in primis.

    Grazie


    giorgiotave 1 Risposta
  • Community Manager

    @valijolie ha detto in Shaking the cushions, ovvero: decenni di reputazione buttati nel cesso per Google:

    Non è normale, se intendiamo per normale un modo di vivere etico, dove valori come umanità e solidarietà regolano i rapporti.

    Ma infatti per me questo è normale. Il resto non è per niente normale. Per questo faccio l'esempio. Secondo me è considerato accettabili solo da chi ci investe.

    E torniamo sempre lì. I soldi.

    Comunque nel mio cervello questa cosa non può esistere, spero che nessuno di chi legge qui o in giro la pensi in quel modo. Secondo me a quelle persone questi contenuti non arrivano.


  • Community Manager

    @andreabo ha detto in Shaking the cushions, ovvero: decenni di reputazione buttati nel cesso per Google:

    In tutto questo io non ho visto un solo dibattito su questo forum che parlasse di alternative.

    Apri un'altra discussione. Non puoi pretendere attenzione sul tema se non lo crei, qui si parla di altro.

    E per quanto, per te, siano collegate Andre, per tanti non lo sono. Perché non credono in quanto stai dicendo, consci di una qualcosa che riguarda un'Internet che non c'è più. La gente non la spostiamo noi, la spostano altre persone.

    È un altro tema, si apre un dibattito su un'altra cosa, andiamo fuori tema qui dopo 2 post.


    A 1 Risposta
  • User

    @giorgiotave ha detto in Shaking the cushions, ovvero: decenni di reputazione buttati nel cesso per Google:

    @andreabo ha detto in Shaking the cushions, ovvero: decenni di reputazione buttati nel cesso per Google:

    In tutto questo io non ho visto un solo dibattito su questo forum che parlasse di alternative.

    Apri un'altra discussione. Non puoi pretendere attenzione sul tema se non lo crei, qui si parla di altro.

    E per quanto, per te, siano collegate Andre, per tanti non lo sono. Perché non credono in quanto stai dicendo, consci di una qualcosa che riguarda un'Internet che non c'è più. La gente non la spostiamo noi, la spostano altre persone.

    È un altro tema, si apre un dibattito su un'altra cosa, andiamo fuori tema qui dopo 2 post.

    Fatto 🙂 Se le persone che sono intervenute qui volessero dire la propria, sarebbe molto interessante, dato che sicuramente sono molto più esperte di me.

    @kal In effetti hai degli articoli dove parli di alternative, ma alla fine si ritorna sempre a Google per l'analisi dei dati, anche se tu stesso dici che per la maggior parte dei siti medio piccoli tutti gli strumenti di Google sono superflui.

    Mi chiedo perché non se ne parli mai nelle conferenze del WMF o non ci siano strategie alternative studiate per un Web Marketing più libero dalle Big Tech.

    Ho sempre sentito dire da @giorgiotave che il Marketing sta diventando sempre più complesso e inevitabilmente più costoso, ma è davvero così oppure è così perché Google vuole così per spennare meglio i suoi Fans?
    Obiettivamente devo dare merito a @kal che sosotiene che la maggior parte dei siti non abbia bisogno di grande elaborazione dei dati, soprattutto se sono siti medio-piccoli e immagino che comunque le ridotte capacità di investimento rendano sempre poco utili grandi strategie di marketing, perchè la visibilità è un conto, ma le conversioni sono ben altro affare.

    Quindi perché non si cercano strade alternative ad un marketing fatto soloo per far fare affari lucrosi e illegalli alle grandi compagnie?

    Ora @giorgiotave dice che molti non sono interessati all'etica, ma per forza di cose saranno interessati al cambiamento quando sarà inevitabile.

    Chiudo dicendo che Google fa schifo, ora lo dicono tutti, ma Google è li grazie a chi lo usa, esattamente come nella politica i personaggi sono eletti dalla gente che li vota.

    Quindi forse bisognerebbe dire che la maggior parte della gente che lavora nel web fa schifo perché ha accettato un compromesso fingendo di non sapere.

    Google fa in grande quello che molti fanno in piccolo o che farebbero se avessero i guadagni di Google, perché l'indifferenza all'etica, al rispetto e alla libertà è la prima e la più grave complice dell'internet di merda al quale siamo giunti oggi.

    Quindi ve bene parlare di Google adesso, ma iniziamo anche a parlare di come uscire da questa situazione e per questo c'è bisogno del contributo di tutti.

    @giorgiotave dice spesso che la gente non la spostiamo noi, ma non sono d'accordo.
    Si inizia da qui, poi si passa al festival, poi si contagia qualcun'altro e dopo come diceva Taleb, mi sembra in Antifragile, basterebbe un 10% di ribelli fortemente resistenti sufficientemente distribuiti per portare ad un inevitabile cambiamento.
    Ad esempio iniziando rinunciare a qualche servizio gratuito di Google, Amazon, ecc...

    La discussione la trovate qui:

    https://connect.gt/topic/250840/alternative-a-google-come-procedere-per-cambiare-la-seo-e-il-web-marketing?_=1696869245574

    Contribuite e diffondete.
    Grazie


  • Moderatore

    Ammetto che non ho letto tutto quello che è stato scritto in questo post ma buona parte si.

    Volevo aggiungere che nonostante tutto le azioni Alphabet Inc Class A, Google, sono quasi ai massimi storici.
    Hanno fatto un +2,16 (1,68%) negli ultimi 5 giorni e un +3,54 (2,79%) nell'ultimo mese.


  • User Attivo

    Dopo che è stato cancellato, anzi è stato chiesto da parte di Google la cancellazione dell'articolo da Wired. https://twitter.com/megangrA/status/1711035354134794529


    valijolie 1 Risposta
  • Super User

    @cutoff ha detto in Shaking the cushions, ovvero: decenni di reputazione buttati nel cesso per Google:

    Dopo che è stato cancellato, anzi è stato chiesto da parte di Google la cancellazione dell'articolo da Wired. https://twitter.com/megangrA/status/1711035354134794529

    Ciao
    stavo per riportare lo stesso thread! 🙂

    Oltre alla fatto che Google ha chiesto di cancellare l'editoriale di Wired ci sono due passaggi interessanti:

    1. Secondo le testimonianze del processo, Google lo ha fatto [trasformare le query non commerciali in $] con il nome in codice Project Mercury. Come affermato in tribunale, "Uno degli obiettivi del Progetto Mercury era aumentare le richieste commerciali".
      https://twitter.com/megangrA/status/1711035369980826051

    2. in tribunale abbiamo sentito parlare di un documento del 2019 (che non è stato pubblicato, grrr) creato dal team di ricerca (non dal team pubblicitario) sugli "obiettivi per una crescita delle query commerciali OKR". Quel documento contiene "un esempio dei modi in cui i team di ricerca e annunci collaborano per aumentare le query commerciali e migliorare l'esperienza commerciale"
      https://twitter.com/megangrA/status/1711035371478274382


    kal giorgiotave A 3 Risposte
  • Contributor

    @valijolie sì, di fatto quello che hanno cercato di fare è quello di:

    1. ottenere più placement transazionali allentando le maglie delle corrispondenze (piuttosto diretta come cosa: più placement = più impression = più clic = più $)
    2. questa storia della crescita delle query commerciali che è molto fumosa e mi fa pensare che abbiano "aggiustato" le SERP con intento misto informazionale / transazionale (ce ne sono tantissime così, specie in fase di scoperta) che erano naturalmente affollate di annunci presumo a basso CTR, spingendole verso un intento più commerciale anche in organico... anche qui più clic commerciali in organico portano sicuramente più clic verso gli annunci (ad esempio nello scenario di "ricerca comparativa" dove cerchi un prodotto per vedere su quale negozio l'offerta è più conveniente)

    E comunque ribadiamo che anche qui non c'è nessun Google Ads che influenza la SEO.

    C'è sempre Google Money che comanda a bacchetta e Google Search (un tempo indipendente) che esegue come un bravo cagnolino da riporto.


  • Community Manager

    @valijolie @kal ah cavolo, quindi questo rientra nella domanda

    "Ci sono altre modifiche al ranking che possiamo apportare molto rapidamente?"

    Che appare nell'email.

    Pazzesco...


    kal 1 Risposta
  • Contributor

    @giorgiotave ha detto in Shaking the cushions, ovvero: decenni di reputazione buttati nel cesso per Google:

    @valijolie @kal ah cavolo, quindi questo rientra nella domanda

    "Ci sono altre modifiche al ranking che possiamo apportare molto rapidamente?"

    Che appare nell'email.

    Pazzesco...

    Questa parte è molto fumosa purtroppo e mancano le pezze d'appoggio, quindi siamo sempre nel campo del sospetto.

    È anche vero che noi che le SERP le studiamo... ci siamo accorti che spesso gli intenti cambiano nel tempo. Io ho sempre pensato che cambiassero perché Google percepiva un "intent shift" sulla base dei segnali utente.

    Ma a questo punto non sono più sicuro e anzi sono portato a credere che sia il contrario: Google cambia l'intento prevalente in SERP per addomesticare i risultati e creare una pagina che sia più "amichevole" per i clic sugli annunci.

    Quel poco che so di UX mi fa pensare che sì, l'impatto ci possa essere e sui grandi numeri sia anche rilevante.

    Ricordiamoci che qui han fatto festa perché magheggiando sulle aste sono riusciti a recuperare un 5-10% di revenue aggiuntiva (banalmente perché l'inserzionista scendeva di posizione e biddava di più per tornare primo).

    Se aggiustando le SERP recuperano un 2% senza che nessuno se ne accorga... è tanta roba.


    giorgiotave 1 Risposta
  • Community Manager

    @kal ma invece su Wired c'erano proprio errori o no? L'ho letto di sfuggita sull'altro che mi avevi linkato...


    kal 1 Risposta
  • Contributor

    @giorgiotave ha detto in Shaking the cushions, ovvero: decenni di reputazione buttati nel cesso per Google:

    ma invece su Wired c'erano proprio errori o no?

    Avevano scritto delle oggettive cazzate, del tipo che se cerchi [abbigliamento per bambini], Google ti restituisce una SERP per [NOME BRAND].

    Cito testualmente dalla versione archiviata https://archive.ph/kmhqs:

    Here’s how it works. Say you search for “children’s clothing.” Google converts it, without your knowledge, to a search for “NIKOLAI-brand kidswear,” making a behind-the-scenes substitution of your actual query with a different query that just happens to generate more money for the company, and will generate results you weren’t searching for at all.

    Hanno preso al contrario il concetto di Information retrieval di estensione della query che viene fatto quando il recupero è scarso e han fatto un mischione tra funzionamento della Search e meccanismo delle corrispondenze parole chiave in Google Ads.

    Oggettivamente un articolo in alcuni punti tecnicamente sbagliato (al punto che anche l'autrice stessa lo ha ammesso), che di fatto appannava le altre pur sensate considerazioni.

    Per questo sopra scrivevo che han fatto bene a ritirarlo.


    lumar 1 Risposta
  • User Attivo

    Però è vero ad esempio che se fai una ricerca del tipo "migliore regolabarba remington a batteria 44-56", se una volta eri primo nella serp per corrispondenza esatta, adesso magari sei sparito per quella query e ti ritrovi invece in "tagliabarba remington", magari al decimo posto o come immagine, solo che ora per le ricerche con parole commerciali sono piene di annunci, Shopping a pagamento, video youtube, recensioni, i siti in serp mostrano le foto così si confondono meglio con gli annunci shopping, ma io dico, ma chi sta investendo soldi su Google non fa ogni tanto una ricerca e si vede il suo sito dove non c'entra nulla?


    kal 1 Risposta
  • Contributor

    @cutoff ha detto in Shaking the cushions, ovvero: decenni di reputazione buttati nel cesso per Google:

    ma chi sta investendo soldi su Google non fa ogni tanto una ricerca e si vede il suo sito dove non c'entra nulla?

    Io lo faccio tutti i giorni ed è di volta in volta sempre più difficile da gestire 😞

    Con le nuove campagne "Performance Max" poi non si capisce più niente, non hai più alcun controllo su dove appare il tuo annuncio.

    Sono molto popolari perché sono "facili"... segui il setup tecnico e fa tutto lui. Vedo ancora troppi professionisti appecoronati su sta cosa, come se i soldi che gli sono stati affidati dai loro clienti non contassero poi così tanto.


    A 1 Risposta
  • User

    @valijolie ha detto in Shaking the cushions, ovvero: decenni di reputazione buttati nel cesso per Google:

    @cutoff ha detto in Shaking the cushions, ovvero: decenni di reputazione buttati nel cesso per Google:

    Dopo che è stato cancellato, anzi è stato chiesto da parte di Google la cancellazione dell'articolo da Wired. https://twitter.com/megangrA/status/1711035354134794529

    Ciao
    stavo per riportare lo stesso thread! 🙂

    Oltre alla fatto che Google ha chiesto di cancellare l'editoriale di Wired ci sono due passaggi interessanti:

    1. Secondo le testimonianze del processo, Google lo ha fatto [trasformare le query non commerciali in $] con il nome in codice Project Mercury. Come affermato in tribunale, "Uno degli obiettivi del Progetto Mercury era aumentare le richieste commerciali".
      https://twitter.com/megangrA/status/1711035369980826051

    2. in tribunale abbiamo sentito parlare di un documento del 2019 (che non è stato pubblicato, grrr) creato dal team di ricerca (non dal team pubblicitario) sugli "obiettivi per una crescita delle query commerciali OKR". Quel documento contiene "un esempio dei modi in cui i team di ricerca e annunci collaborano per aumentare le query commerciali e migliorare l'esperienza commerciale"
      https://twitter.com/megangrA/status/1711035371478274382

    https://edition.cnn.com/2023/10/02/tech/microsoft-warning-google-search-monopoly/index.html


  • User

    @kal ha detto in Shaking the cushions, ovvero: decenni di reputazione buttati nel cesso per Google:

    @cutoff ha detto in Shaking the cushions, ovvero: decenni di reputazione buttati nel cesso per Google:

    ma chi sta investendo soldi su Google non fa ogni tanto una ricerca e si vede il suo sito dove non c'entra nulla?

    Io lo faccio tutti i giorni ed è di volta in volta sempre più difficile da gestire 😞

    Con le nuove campagne "Performance Max" poi non si capisce più niente, non hai più alcun controllo su dove appare il tuo annuncio.

    Sono molto popolari perché sono "facili"... segui il setup tecnico e fa tutto lui. Vedo ancora troppi professionisti appecoronati su sta cosa, come se i soldi che gli sono stati affidati dai loro clienti non contassero poi così tanto.

    @kal Cosa ti aspettavi da un marketing che diventava sempre più complesso e costoso per il cliente? Che accadesse per beneficienza?

    Con l'AI in Photoshop puoi eliminare persone e sfondi con un click ma con Google l'unica cosa che spariscono con un click sono i tuoi soldi e quelli del cliente! 😉

    Sei sorpreso?


  • User

    @kal avevo letto quell'articolo un po' di giorni fa, salvato su Archive.org, ma stavo cercando approfondimenti e ci stavo ragionando un po', per non pubblicare boiate e fake news qui.

    Poi ho visto che ne avete parlato e ne state parlando ancora.

    Faccio fatica a ritenere valida come fonte una persona che dichiara di aver lavorato per la concorrenza e di avercela a morte con Google.

    Però Wired forse avrebbe potuto motivare meglio il perché della cancellazione dell'articolo: al solito si sono scatenati i teorici del complotto.

    Purtroppo in Italia non se ne sta parlando (e forse è meglio, perché se cominciano ad attingere da qualsiasi "fonte", senza verificare cadiamo dalla padella nella brace).
    Però sembra molto difficile anche avere notizie fresche e aggiornate dagli USA. Anche solo a livello di dibattito.

    Al momento mi sembra che anche negli Stati Uniti la questione sia molto seguita in ambito SEO e in alcuni forum tech e molto meno o per nulla altrove e dai grossi media.

    Si tratta di una mia impressione errata e distratta?


    kal 1 Risposta
  • Contributor

    @lumar ha detto in Shaking the cushions, ovvero: decenni di reputazione buttati nel cesso per Google:

    Al momento mi sembra che anche negli Stati Uniti la questione sia molto seguita in ambito SEO e in alcuni forum tech e molto meno o per nulla altrove e dai grossi media.
    Si tratta di una mia impressione errata e distratta?

    Confermo questa tua impressione.

    Come detto sopra, è stranissimo che Amazon (o qualche altro grosso inserzionista dal calibro simile, ad esempio Booking... e ce ne sono altri) non abbia annunciato in pompa magna di portare Google in tribunale per il taglieggiamento subito.

    E anche in ambito SEO la cosa è esplosa con fortissimo ritardo... stiamo discutendo adesso ma la notizia è uscita a settembre! I primi sono stati alcuni della comunità PPC, ma anche lì la cosa sta avendo molta meno risonanza di quella che mi aspetterei.

    Diamine, Google si fotte i soldi degli inserzionisti! Dovrebbero girarti le balle a mille!

    Non fosse altro che quel 5-10% che Google s'è fottuto... POTEVI INTASCARTELO TE!!


    A 1 Risposta
  • User Attivo

    Una cosa strana che sto notando quest'anno: di solito quando Amazon fa delle offerte particolari come quelle di ieri e oggi o il classico Prime day, la mia directory con contenuti affiliati ha un netto aumento di visite, come se Google privilegiasse in questi giorni questo tipo di contenuti. Ieri e oggi invece il traffico da Google è come al solito e cosa che non ho mai notato prima (o forse non ricordo bene), da Amazon mi arrivano delle email con le offerte del giorno. Ieri me ne sono arrivate 3, oggi 1. Che si siano parlati e stiano già iniziando a disfare le cose? Dubito che Amazon possa fare finta di nulla


    kal 1 Risposta