Su questo forum interagisce anche il Prof. Bragho
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RE: Inchiesta Bronzi di Riace
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RE: Inchiesta Bronzi di Riace
Cari amici,
visitate anche questo forum che si occupa de I BRONZI DI RIACE:http://itinerari.vacanzecalabria.biz/editoriale/i-bronzi-di-riace-le-altre-verita/
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Su questo forum interagisce anche il Prof. Bragho
http://www.lameziaweb.biz/forum/topic.asp?whichpage=2&TOPIC_ID=2009Saluti.
Luca Pagni
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RE: Inchiesta Bronzi di Riace
Egr. Presidente della Camera dei Deputati
On. Fausto BertinottiEgr. Presidente della VII Commissione
(CULTURA, SCIENZA E ISTRUZIONE)
On. Pietro FolenaSono Luca Pagni e curo la sezione CULTURA di Photographers.
Sottopongo alla Vs. attenzione una notizia di malcostume
culturale che potrebbe mettere in cattiva luce l'immagine
dell'Italia, e non solo della Calabria.Sarebbe gradito un Vs intervento istituzionale ed un cenno
di riscontro alla presente comunicazione.Il 4 agosto 2007 nel parco termale di Caronte, a Lamezia Terme (CZ),
si terrà alle ore 20:30 la ventesima edizione del Premio Anthurium d'argento,
alla presenza del Presidente Emerito della Corte Costituzionale Cesare Ruperto
e di "...nomi prestigiosi che hanno fatto grande la regione Calabria in tutto il mondo".Per la sezione "Calabria" il riconoscimento andrà a Stefano Mariottini,
"...chimico con la passione della ricerca subacquea che nel 1972 scoprì i Bronzi di Riace,
i due guerrieri conservati nel Museo di Reggio che rappresentano un capolavoro dell'arte ellenica del V sec. a.C.
La scoperta ha incentivato la ricerca archeologica sottomarina e, al contempo, ha anche perfezionato le
tecniche di restauro delle opere in bronzo".Il testo è fedelmente riportato dalla motivazione ufficiale del Premio.
Il Premio Anthurium, sezione Calabria, viene conferito a Stefano Mariottini mentre sono in corso da sei mesi
indagini di Polizia, Magistratura e Ministero per i Beni Culturali, volte a fare chiarezza sulla sparizione del
"gruppo di statue" e dello "...scudo che si presenta al braccio sinistro di una delle due emergenti", così come
riferito nella denunzia di ritrovamento presentata da Stefano Mariottini, il quale sarebbe stato visto da più
persone mentre mandava fuori uso il motore della propria barca nel tentativo di prelevare qualcosa di troppo pesante
dal fondo marino adiacente la scoperta.Questo avveniva il giorno precedente la data ufficiale del rinvenimento.
Nei primi anni dell'ottanta il subacqueo romano creava una Associazione Culturale di volontariato
(chiamata prima "Archeo sub" ed in seguito "Kodros") ottenendo autorizzazione a prospezioni e ricerche
subacquee da parte della responsabile dell'Archeologia Subacquea per la Calabria dottoressa Maria Teresa Iannelli,
la quale secondo le leggi vigenti avrebbe dovuto rivolgersi al Ministero competente per l'aiuto di professionisti
istituzionali nel condurre studi e ricerche, e non certo a una associazione amatoriale di volontariato.Tale stato di cose si è protratto per oltre venti anni, con il beneplacito della dottoressa Elena Lattanzi,
soprintendente archeologica per la Calabria fin dall'epoca del concluso restauro fiorentino dei due capolavori.Ancora, stralciando dalla motivazione del premio, Stefano Mariottini avrebbe fatto altre rilevanti scoperte subacquee,
le quali però risulterebbero agli studiosi già note , e alcune d'esse già in passato oggetto di specifiche pubblicazioni.Alla luce dell'inchiesta giornalistica effettuata dal ricercatore e studioso vibonese Prof. Giuseppe Bragho',
pubblicata e arricchita da "scottanti e inequivocabili" documenti (rintracciati dallo stesso nell'Archivio Storico
del Museo di Reggio Calabria) nel libro I BRONZI: LE ALTRE VERITA', il Vice Premier Francesco Rutelli ha incaricato
Magistratura, Carabinieri della Tutela Patrimonio Artistico e lo stesso Ministero di svolgere accurate indagini- in corso da sei mesi - volte a verificare tutte le responsabilità sul possibile trafugamento di elmi, lance e
scudi, appartenuti ai Bronzi di Riace che forse erano 3 e non 2.
Essendo in corso delle indagini ufficiali, appare quanto meno affrettato il conferimento di un premio a Stefano Mariottini
il quale, contattato personalmente per raccogliere la propria versione dei fatti in risposta al libro del Prof.Giuseppe Bragho',
pubblicata in estratto alla pagina web http://www.photographers.it/articoli/bronzidiriace.htm
ha seccatamente risposto che: "parlero' solo in un'aula di tribunale".L'assegnazione del Premio Anthurium, sezione Calabria, a Stefano Mariottini, non appare, alla luce dei fatti,
segnale di propagazione culturale, e a parer nostro dovrebbe attendere la conclusione della triplice inchiesta.Luca Pagni
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(ANSA) - REGGIO CALABRIA, 2 LUG - Un testimone avrebbe assistito al furto di alcuni materiali appartenuti ai Bronzi di Riace.
Il testimone, sulla cui identita' viene mantenuto il massimo riserbo, e' stato individuato dal ricercatore vibonese Giuseppe Bragho' che nei mesi scorsi,
dopo una ricerca durata qualche anno, ha denunciato il furto di un elmo, di una lancia ed uno scudo appartenuti alle due statue.
Bragho' ha segnalato la testimone ai carabinieri del Nucleo tutela patrimonio artistico di Cosenza che stanno indagando sulla scomparsa dei reperti.
Il testimone, secondo quanto si e' appreso da Bragho', avrebbe assistito accidentalmente al recupero dei bronzi ed alla scomparsa di alcuni reperti.Il racconto del testimone, che pare sia ricco di particolari utili per le indagini, e' stato acquisito dai carabinieri.Nei mesi scorsi gli investigatori hanno acquisito dal ricercatore vibonese una serie di fotografie e documenti dai quali emergerebbe che al momento del ritrovamento dei Bronzi di Riace, avvenuto 35 anni fa, con le due statue c'erano anche due scudi, una lancia e probabilmente anche un terzo 'guerriero' che pero' sono spariti. La documentazione e' stata raccolta da Bragho' nel corso di ricerche compiute negli anni scorsi nell'archivio storico di Reggio Calabria. ''L'episodio raccontato dal testimone - ha detto il ricercatore Vibonese - non e' l'unico ad essere avvenuto.
Pare che i furti siano stati diversi, svolti da personaggi disparati''. Nelle settimane scorse Bragho' e' stato ricevuto da Silvana Rizzo, consulente culturale del
Ministro Rutelli. ''Concretamente nel corso dell'incontro - ha aggiunto Bragho' - e' stato proposto un imminente, successivo incontro tra i vertici nazionali inquirenti
finalizzato a fare il punto sulla vicenda. Tra l'altro mi hanno risposto positivamente alla richiesta sulla pronta disponibilita' di una nave scientifica da ricerca, missione
finalizzata ad analizzare la qualita' delle 'anomalie metalliche' riscontrate nel 2004 nelle adiacenze delritrovamento dei Bronzi e mai finora approfondite''.(ANSA).
[CENTER]http://www.patrimoniosos.it/rsol.php?op=getarticle&id=27672
http://www.calabrialinks.net/portal/modules.php?name=News&file=print&sid=96[/CENTER]
Vibo Valentia, 16 feb. (Apcom) - Lancia e scudo di uno dei due Bronzi di Riace furono venduti a emissari del museo Getty di Los Angeles. Questa la testimonianza del giornalista Rai Franco Bruno in una intervista pubblicata oggi da Il Quotidiano della Calabria.La storia dei Bronzi è tornata d'attualità da qualche tempo, dopo che il Ministero dei Beni Culturali ha deciso di interessarsi ad un libro-dossier ("I Bronzi- l'altra verità") scritto da uno studioso calabrese, Giuseppe Braghò. Secondo il Quotidiano, qualche settimana fa il Ministro Rutelli avrebbe anche trasmesso il dossier alla Procura.
Bruno, nell'intervista, afferma che nel 1981 incontrò un mediatore di reperti, il quale affermava di aver trafugato uno scudo ed una lancia di uno dei Bronzi. A Bruno, il mediatore fece vedere due fotografie, una dello scudo ed una della lancia, affermando di averli trafugati e poi offerti agli emissari del museo Getty. "Una volta trasmessi i servizi- ricorda Bruno al Quotidiano- scoppiò l'inferno". Il giornalista fu convocato da un giudice e formalmente indagato dopo la deposizione. "L'avvocato - ricorda ancora- è riuscito a convincere il giudice sul fatto che non fossi tenuto a rivelare la mia fonte e da allora non ne ho saputo più nulla... Dopo qualche tempo, trovandomi a Roma, sono andato dal comandante dei carabinieri. Ho chiesto se fossero stati al museo Getty ad indagare: lui disse di no, che erano in pochi, che non potevano concentrarsi solo su questo". Quanto alle foto, il trafugatore non permise al giornalista di fare riprese né copie.
- in corso da sei mesi - volte a verificare tutte le responsabilità sul possibile trafugamento di elmi, lance e