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							Informazioni apertura attivitàSalve. Mi appresto a intraprendere una atttività "in proprio". Il mio dilemma è quale "forma" assumere. Lavoratore autonomo (libero professionista) o Ditta individuale (piccolo imprenditore)? Il settore di attività è "Consulenza informatica". Come attività "secondaria", la vendita di materiale informatico, sia in via accessoria alla mia attività (es. ad un mio cliente serve un notebook, glielo vendo io) e sia attraverso portale B2C (eBay). Partirei, con la mia nuova attività, con un contratto certo con una Azienda in cui in passato ero dipendente, per un importo annuo pari a 23.000 Eur + IVA. A questo contratto poi, sarà mia premura aggiungere nuove entrate economiche, trovandomi altri clienti. Però, almeno, in questo modo posso contare su un reddito certo. Alla luce di questi elementi, quale è quindi la forma migliore (che meglio si adatta al mio caso) da dare alla mia atività? Libero professionista o Ditta individuale? Ovviamente tenendo conto di tutto, fattibilità delle attività, fiscalità, minor costo, etc... Grazie infinite. 
 Antonio
 
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Ciao e benvenuto, purtroppo tarpo subito le ali alla tua scelta.... il libero professionista non può fare commercio di alcunchè (se non in maniera del tutto occasionale dei propri beni strumentali e non di merci acquistate per la rivendita). Il commercio è infatti attività d'impresa ai sensi dell'art. 2195 CC. Quindi solo azienda individuale con 2 codici attività (consulenza e commercio). 
 
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							però potrai dire di essere un imprenditore!!!! 
 vuoi mettere? 
 
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							Grazie innanzi tutto per la gentile quanto celere risposta. A livello invece "dei costi", visto che non posso, alla luce dei miei propositi, partire come libero professionista, sono maggiori per la Ditta individuale? 
 O c'è soltanto una sottile differenza fiscale (es. nel caso del libero professionista le tasse le pago in base all'effettivo guadagnato, mentre con la Ditta individuale pago già un mimale...anche se i miei redditi sono inferiori a tale livello, etc...). Grazie.
 
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Certo qualche costo ulteriore lo avrai, ad esempio: - un diritto annuale alla camera di commercio: circa 80 euro attualmente
- contributi previdenziali INPS minimi comunque dovuti: circa 2000 euro/anno
- diritti di iscrizione alla camera di commercio
- probabile maggior costo del commercialista
 Paolo