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Memoria difensiva per corte di cassazione
Di fornte al GUP, all'udienza preliminare sono stato,in base all'art. 425 comma 3,ritenuto nelle condizioni di non essere processato ma è stato dichiarato il non luogo a procedere da parte del giudice.. il reato era il 372 (falsa testimonianza).
Il Pm che che aveva chiesto il rinvio a giudizio, ha presentato nei termini appello in cassazione in base all'art 606 cpp lettera b e lettera e.
non esiste parte civile.Documentandomi ho visto che come imputato posso personalmente, in base all'art.121 ,presentare memoria difensiva sull' appello in cassazione del PM., tale memoria da inviare fino a 15 giorni prima dell'udienza ..(che mi verrà comunicata!!!)
Chiedo se tale memoria direttamente preparata e sottoscritta da me posso presentarla personalmente alla corte suprema di cassazione, senza l'ausilio di nessun avvocato, se devo portarla personalmente a roma o posso inviarla anche per raccomandata R.R..
essendo una questione squisitamente giuridica una memoria di merito sui fatti è opportuna o sarebbe meglio impostare la memoria su validità di merito della decisione del gup sostenendo quanto esso ha deciso, nella sentenza di non luogo a procedere.
Considerato che così facendo, risparmierei una spesa di un avvocato abilitato alla cassazione che non farebbe altro che fare da passacarte ad una memoriadefinita comunque dal sottoscritto..Tra l'altro ritengo che uìna memoria in tale circostanza sarebbe superflua , ma va fatta per dare il senso di attenzione e dipartecipazione, comunque..verso il relatore e la sezione penale incaricata a Roma, spero non le sezioni unite, diventerei un caso nazionale che fa giurisprudenza.grazie deisuggerimenti o indicazioni od eventuale discussione
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Puoi presentare personalmente ma se sarà fissata udienza pubblica devi domiciliarti da un difensore che condurrà l'udienza. Se non l'hai te ne sarà assegnato uno d'ufficio. Puoi spedire per raccomandata ar.
Non puoi discutere nulla nel merito sui fatti ma solo motivi di legittimità a pena di inammissibilità delle deduzioni difensive.
Non sarai un caso nazionale ce fa giurisprudenza perchè centinaia di ricorsi sono presentati personalmente.
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ok , ma l'eventuale avvocato d'ufficio sarà necessario solo se viene dichiarata l'ammissibilità dell'appello del PM e si va in udienza pubblica.. altrimenti non serve l'avvocato. la mia memoria di merito sulla legittimità della sentenza dsal punto di vista giuridico e non di merito la invierò con raccomandata alla corte suprema di cassazione indirizzata alla sezione di riferimento indicata a suo tempo dal presidente , ??
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Permetti una domanda: hai chiesto consigli in altro post contestuale a questo dove chiedevi come deve comportarsi un avvocato per richieste discussione in procedimento penale per lesioni.
Qui chiedi circa la Cassazione su un procedimento penale diverso.
Entrambe sono domande di pratica forense.
Sei forse un avvocato alle prime armi o un praticante?
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Caro giurista, non sono un praticante assolutamente, ma un normale cittadino che per questioni giudiziarie e personali si stà formando nel merito, pur avendo un avvocato, cerco di avere autonomamente una mia valutazione .. Certo che il proprio legale deve essere di fiducia, ma come si dice "fidarsi è bene non fidarsi è meglio". già con la tua disponibilità e professionalità ho avuto giovamento di conoscenza di merito e di eventuale comportamento.. Sai l'avvocato è come il medico deve essere di fiducia, ma se sbaglia cura o ti assegna farmaci mirati e costosi, cerchi di confrontarli e valutare anche quelli generici .Spesso due teste o tre sono meglio di una.grazie della tua disponibilità.
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P.S. trovo questo forum molto serio e valido, ed è ovvio che nello scambio dei pareri e opinioni di merito..uno si forma( la forma di internet). Non è nella mia prerogativa, avendo circa 60 anni, fare l'avvocato , ma più approfondisco più capisco e più mi sento autotutelato, almeno con la convinzione di azioni e scelte autodeterminate senza condizionamenti o adeguamenti, non ho mai accettato vendita di fumo da parte di chiunque, anche se c'è un rapporto fiduciario.. Spesso il cittadino vorrebbe difendersi da solo, ma non può perchè in italia il sistema , su tutto è molto ingessato e regolamentato e si porta dietro un retaggio storico difficili da scardinare nelle regole e negli obblighi.
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Ho chiesto perchè mi sembravano curiose due circostanze:
la prima che chiedevi su due procedimenti penali diversi tra loro;
la seconda che non chiedevi nulla in punto di diritto, ma cose circa la mera "praticaccia".
Sono domande, queste, tipiche di chi è alle prime armi.
Circa le tue deduzioni vorrei farti notare che l'avvocato ha dovere di competenza, è vincolato ad un codice deontologico, e difficilmente ha voglia di subire una sanzione disciplinare "vendendo fumo". Certamente esiste, in ogni professione, chi lo fa, ma, almeno tra legali, non è poi così frequente.
il legislatore non ha imposto a caso che in ogni procedimento esclusi quelli civili sino a 1100 Euro non ci si possa difendere da soli. La scelta è motivata dalla carenza di cognizioni tecnico-giuridiche indispensabili per una difesa che si possa definire tale.
Non è una questione di retaggio storico...è una tutela prevista costituzionalmente a presidio del superiore interesse alla difesa ed alla tutela del cittadino.
Se fosse così semplice recarsi in libreria, comperare un codice, e capire i principi e le tecniche giuridiche molti processi non si farebbero perchè i cittadini stessi capirebbero i limiti dei propri diritti e doveri.
Concludo dicendo che per un legale è sicuramente difficile espletare una buona difesa qualora il cliente si ponga in senso critico verso il professionista, invadendone il campo e le cognizioni.
Purtroppo o per fortuna non è possibile tenere lezioni di diritto di pochi minuti così da compensare le inevitabili carenze cognitive in materia del cliente in modo da far comprendere appieno le scelte difensive.
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Lunghi da me dal percorrere il concetto del "fai da te", ma visto che comunque in tutte le categorie, compresa quella degli avvocati, di azzeccgarbugli, o opportunisti che sulla buona fede e fiducia si fanno riconoscere compensi esorbitanti e poco onesti.In questo stesso forum ritrovo normali utenti,che vengono gabbati e spremuti per non conoscenza o troppa fiducia. Avendo visto condannare una persona per vera incapacità del legale, incapacità determinata da non approfondimento e studio e scarsisssima preparazione.. ritengo che dal punto di vista del principio, hai ragione, ma dare un foglio in bianco firmato ,, non va bene comunque, quindi cero fiducia, ma conoscendo , si può definire la regola con patti e definizione a monte, definendo anche la strategia difensiva o addirittura le domande da porre e le conclusioni difensive da fare.. non è mancanza di fiducia, ma conoscenza preventiva che va concordata.. Poi avendo vissuto processi penali(5) tutti vinti sia come parte offesa che come parte imputata.. con questo metodo posso sul campo dire e confermare che, su alcune questioni, se avessi seguito le indicazioni del legale forse.. dico forse avrei avuto qualche problema in più.. noto che sul mercato, purtroppo esistono professionisti scarsamente preparati e tesi solo a fare cassa.. ma non faccio di tutta un'erba un fascio.. Tendo a rispettate i ruoli e la professionalità, ma quando ti devi operare, comunque prima, senti il parere di diversi chirurghi.. spesso succede che gli stessi si contraddicono e definiscono interventi in modo diverso.. meglio avere una platea di punti di vista.. poi visto che il paziente sono decido come e da chi..
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@giurista Scusa alcuni errori, ho scritto d'impulso e non ho riletto.. comunque grazie di quanto, in maniera disinteressata, mi hai detto e indicato..
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Infatti le strategie difensive vanno sempre concordate entro i limiti dell'indicazione del legale...al punto che se si è su punti di vista divergenti in modo intollerabile il professionista rinuncia al mandato.
Non è raro il caso in cui sia per i medici che per gli avvocati quando il cliente vuole fare troppo di testa sua il professionista diventa indifferente alla causa, limitandosi alla difesa minima per non incorrere in sanzioni disciplinari.
Non è neppure raro il caso in cui il cliente crede di saperne di più del professionista credendo altresì di comprendere concetti sconosciuti : la scelta che dici tu è logica quando hai a che fare con vari pareri di professionisti, ma non quando si cerca di imparare cose che in breve tempo e senza le nozioni di base sono impossibili da imparare nel tentativo, su queste basi, di imporre al difensore una linea di difesa.
Se non hai uguali competenze non hai titolo per dire: quello è impreparato.
Differentemente da te, io ho visto innumerevoli esposti fatti da persone su colleghi rigettati dagli Ordini con conseguente richiesta del danno d'immagine dal professionista.
Oramai si sta iniziando a seguire la linea del non concedere "troppa confidenza" ciò per evitare seccature inutili.. nè più nè meno di come fanno i medici.
Auguri per i tuoi procedimenti.