• Super User

    Per me devi pagare le sanzioni e basta. Attraverso l'accertamento con adesione è molto difficile che ottenga uno sconto in contraddittorio con l'ufficio, considerando che la questione è pacifica.
    Che dirti di più.....buona fortuna.
    Saluti.


  • User

    beh se mi danno sanzione minima (258 euro) posso anche farlo e amen
    ma se come sanzione mi mettono dal 120% al 240% di un importo che in realtà io ho versato, la cosa diventa inaffrontabile per le mie attuali finanze...


  • Super User

    In caso di dichiarazione omessa, in caso di imposta dovuta (il tuo caso) si applica la sanzione dal 120% al 240% dell'imposta dovuta con un minimo di 258 euro. Se il 120% dell'imposta dovuta è superiore a 258 euro vai tranquillo che il minimo te lo puoi dimenticare.
    Saluti.


  • User

    cioè io ho versato l'imposta dovuta (circa 2000 euro)
    ma siccome non ho presentato la dichiarazione dei redditi (perchè ingannato dal regolamento dell'Agenzie delle Entrate che mi diceva che potevo non farlo) mi danno una multa che va dai 2400 ai 4800 euro???

    (non faccio commenti ulteriori perchè sarebbero bannati...)


  • User Attivo

    Mi dispiace Alarik ma dovevi rivolgerti tempo fa ad un consulente che ti avrebbe detto che la dichiarazione dei redditi andava presentata. D'altra parte se tutti quelli che rientrano nel regime delle nuove iniziative oppure dei minimi (soggetti anch'essi ad imposta sostitutiva) presentano la dichiarazione un motivo ci sarà.
    E infatti se da una parte le istruzioni dell'Unico affermano che si è esonerati dal presentare la dichiarazione dei redditi se si sono percepiti solo redditi soggetti ad imposta sostitutiva, dall'altra nelle istruzioni stesse c'è tanto di istruzioni sulla compilazione ai fini della quantificazione del reddito da assoggettare ad imposta sostitutiva, altrimenti la quantificazione delle imposte dovute si baserebbe sulla fiducia... I redditi soggetti ad imposta sostitutiva cui si fa riferimento nelle istruzioni sono ad esempio gli interessi sui bot, la cui imposta non si determina attraverso la dichiarazione dei redditi.

    Per quanto riguarda la misura delle sanzioni mi risulta che nella stragrande maggioranza dei casi è sempre stato applicato il minimo, quindi il 120%, delle imposta dovuta, anche se ogni direzione provinciale dell'agenzia delle entrate decide per sè.
    In ogni caso in sede di adesione le sanzioni sono ridotte ad 1/3 del MINIMO, quindi si tratta di somme meno rilevanti di quelle paventate.

    Inoltre a mio personale avviso tale sanzione andrebbe applicata solo sull'eventuale differenza tra imposta accertata ed imposta da te versata con F24, con una sanzione minima in ogni caso non inferiore a quella fissa di 258 euro. Infatti la maggiore imposta accertata, e sulla quale si misura la sanzione, dovrebbe (in questo caso il condizionale è d'obbligo) risultare dalla differenza tra il dovuto ed il versato.

    Spero che tu abbia presentato almeno la dichiarazione Iva. Penso di sì altrimenti come avrebbero determinato il reddito accertato? SE sono ligi ti applicano anche la sanzione per mancata presentazione dello studio di settore, di cui non ricordo l'esatto importo ma si tratta sempre di importi ridottissimi.
    Spero di averti un pò rincuorato, e ti consiglio di fare quello che dovevi fare tempo fa, e cioè rivolgerti ad un commercialista (anche per l'adesione).

    Saluti


  • User Attivo

    @Rubis, in generale concordo con te sulle scarse probabilità di successo di un eventuale ricorso.
    In sede di adesione io confido sempre sul fatto che è possibile ottenere qualcosa, anche se l'irregolarità è pacifica (da valutare però con le sanzioni ridotte ad 1/6 in caso di accettazione dell'accertamento). Inoltre difficilmente accertamenti di questo tipo (soprattutto se nopn preceduti da contraddittorio) tengono conto di tutte le circostanze a favore del contribuente, in primis il versamento delle imposte.

    Ciao e auguri di Buona Pasqua 🙂


  • User

    grazie trust,
    in effetti un pò mi hai rincuorato.
    L'addetto dell'Agenzia è stato abbastanza ottimista con me perchè siccome ero sotto tutoring dell'agenzia ho sempre mandato i rapporti trimestrali che in qualche modo sono una dichiarazione dei redditi e in qualche modo verificano la mia buona fede (e ho ricevuta di tutti i rapporti).
    Sono anche riuscito a giustificare tutti i ricavi e tutte le spese visto che fortunatamente ho conservato tutte le fatture emesse e ricevute.
    Da qui dovrebbe venire fuori che il dovuto è zero e spero quindi di cavarmela coi 258 euro.

    Probabilmente, sì, d'ora in poi mi rivolgerò ad un commercialista anche se non trovo giusto che in un paese democratico e di diritto si sia obbligati a pagare qualcuno per sapere quanto pagare al fisco... Le cose dovrebbero essere più semplici o più automatizzate in modo che vi sia almeno un precontrollo immediato che mi segnali eventuali omissioni/errori compiuti in buona fede...

    Ho capito invece che l'unico modo di cavarsela in 'sto cavolo di paese, è scaricare il barile su qualcun altro (in questo caso il commercialista) anche se la cosa costa (e sarebbe una spesa di cui farei volentieri a meno visto che non navigo nell'oro...).

    Valuterò in seguito con avvocati se citare l'Agenzia per informazioni errate o comunque ambigue. Da un punto di vista tributario probabilmente non avrei chance ma da un punto di vista civilistico forse sì...

    grazie cmq


  • User Attivo

    Mi fa piacere che la questione si possa risolvere con poco, per fortuna erano a conoscenza della tua buona fede ma d'altra parte non possono neanche chiudere un occhio, in quanto *ignorantia legis non excusat, *uno dei principi fondamentali del sistema di diritto che vale naturalmente anche per le leggi tributarie.


  • Super User

    @trust said:

    @Rubis, in generale concordo con te sulle scarse probabilità di successo di un eventuale ricorso.
    In sede di adesione io confido sempre sul fatto che è possibile ottenere qualcosa, anche se l'irregolarità è pacifica (da valutare però con le sanzioni ridotte ad 1/6 in caso di accettazione dell'accertamento). Inoltre difficilmente accertamenti di questo tipo (soprattutto se nopn preceduti da contraddittorio) tengono conto di tutte le circostanze a favore del contribuente, in primis il versamento delle imposte.

    Ciao e auguri di Buona Pasqua 🙂

    Non so dalle tue parti come si comportano gli uffici dell'Ade ma ti assicuro che dalle mie parti per situazioni di questo tipo, ossia dove l'irregolarità riscontrata non dà adito a dubbi di sorta, molto difficilmente in sede di contraddittorio riesci a strappare qualche beneficio. Sono d'accordo con te che in contraddittorio vanno poi valutate tutte le circostanze del caso, ma il problema è chi ti trovi di fronte ed è facile che in casi come questo non esiterebbero a dirti, paradossalmente, di andare in contenzioso.
    Difficile a credersi, ma purtroppo è così.
    Saluti.


  • User Attivo

    Ne so qualcosa, quindi non faccio fatica a crederti. Tuttavia ripeto che in casi simili a quello dell'amico Alarik capita spesso che gli uffici non tengono conto di tutti gli elementi a favore del contribuente, vuoi perchè il funzionario non ha valutato attentamente la pratica sotto tutti gli aspetti oppure perchè alcuni elementi proprio non può conoscerli, oppure perchè il direttore dell'ufficio preme per incassare subito perchè deve ancora raggiungere l'obiettivo monetario dell'anno per la sua valutazione (infatti anche nel pubblico ormai è invalsa una logica di valutazione dei manager su criteri aziendalistici, purtroppo...).
    Comunque anche dalle mie parti se un accertamento è inattaccabile difficilmente si ottiene qualcosa in sede di adesione.

    Saluti 🙂