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Vista la situazione prospettata potresti pensare al REGIME DEI MINIMI. Devi solo verificare eventuali problematiche conflittuali tra la posizione da dipendente e quella dell'INARCASSA ai fini previdenziali. Per il regime dei minimi contatta un commercialista. Ti saprà dare tutte le indicazioni necessarie. 
 
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							Sono d'accordo con il tuo commercialista. 
 Se le entrate sono < a € 5.000 puoi dichiararle così come stai facendo.
 Se apri partita iva, dovrai pagare i contributi, non penso ti convenga.
 
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Ciao amico [...] simpaticamente. 
 Il professionista che pone in essere attività che riguardano la propria professione non "fa" prestazioni occasionali.
 
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							Concordo con Cont@bile per quanto riguarda la non possibilità da parte dei professionisti iscritti agli albi di eseguire prestazioni occasionali. Aggiungo che in presenza di lavoro dipendente non si hanno i requisiti per l'iscrizione ad inarcassa. Per il lavoro effettuato con partita iva sarà quindi necessaria l'iscrizione alla gestione separata inps; 
 visto lo status di non-iscritto ad inarcassa dovrà inserire il 2% di contributo integrativo in fattura e presentare la dichiarazione annuale. 
 
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							Chiedo scusa. Ha ragione l'amico simpatico. 
 Quindi ti tocca aprire partita iva.
 
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Intanto ringrazio tutti per le risposte...avevo cominciato a perdere le speranze! 
 Allora se siete tutti allineati cerco di informarmi su come funziona questo regime dei minimi e soprattutto valutare se mi conviene, o se mi conviene lasciar stare ogni tipo di lavoro diverso dal lavoro dipendente.
 Ma per delle entrate pari a 5000 euro voi la consigliereste l'apertura della partita iva? O andrei a spendere più di quanto potrei guadagnare?
 Scusatemi se magari faccio domande che possono essere stupide, ma sono estremamente ignorante in materia fiscale e ho bisogno di capirci qualcosa...Grazie 
 
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							Ciao sdallara. 
 Il fatto di essere lavoratore dipendente, e quindi di non poterti iscrivere ad inarcassa, da una parte ti si rivela utile: infatti, a differenza dell'inarcassa che prevede la corresponsione di contributi minimi, con la gestione separata pagherai i contributi in percentuale al tuo reddito (quest'anno il 25,62%). Quindi non avrai pericoli di fare "salti nel buio" ma saprai di dover pagare il 20% di imposta sostitutiva e il 25,62 di contributi previdenziali. 
 
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Non è il 25,62% (in realtà l'aliquota corretta sarebbe 25,72%) bensì il 17% in quanto iscritto ad altra forma di previdenza. 
 
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							Giusto!  
 
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quindi supponendo di avere entrate pari ai soliti 5000 euro, 850 andrebbero in contributi previdenziali e 1000 in imposta aggiunta? fine? in definitiva nelle mie tasche rimarebbero 3150 euro? è corretto?