• Bannato User Attivo

    Una curiosità personale: quando un consulente assicurativo può essere inquadrato come attività professionale? Quale differenza tra un agente, sub-agente o broker? Il consulente viene iscritto nella sezione E del RUI?


  • User Attivo

    Dimenticavo un dettaglio, a noi consulenti ( anche ai miei colleghi con partita iva) ci fanno pagare la rittenuta d'acconto. Anche se ho la ritenutta d'acconto dovrei pagare il 20% cull'utile in caso al regime minimo?

    Vi ringrazio per le risposte abbastanza importanti per me!


  • User Attivo

    La ritenuta la deve versare il tuo cliente. Poi tu la porti in compensazione con quanto devi versare.


  • User Newbie

    Salva, mi aggrego alla discussione.
    Ho parto a gennaio di questo anno una partita iva, a quel che ho capito, anche se lavoro part time a tempo indeterminato preso un azienda, comunque il versamento dei contributi inps è del 17% e non del 26?
    Il commercialista mi ha detto che come "tassa" pago il 5% su ogni fattura, ma come contributo inps il primo anno lo pago per intero perchè c'è l'acconto,,,non riesco a capire di cosa...
    Perchè il primo anno si paga di più?
    Qualcuno puo' aiutarmi a fare chiarezza?
    Grazie!


  • Super User

    Dato che versa già contributi come dipendente, confermo che verserà contributi alla gestione separata beneficiando di aliquota ridotta rispetto alla ordinaris.
    Avendo, da ciò che immagino, optato per il regime dei minimi, avrà una unica imposta pari al 5% del reddito.
    A livello di inps, l'aliquota sarà del 17% (saldo) ma dovrà anche versare acconti per l'anno successivo; quindi probabilmente il primo anno risulta non troppo conveniente, ma ciò non è dovuto ad un innalzamento dell'aliquota quanto piuttosto al fatto che si trova a dover effettuare versamenti per 2 periodi di imposta (l'anno successivo, poi, ovviamente, scalerà tali acconti dal relativo saldo).


  • User Newbie

    La ringrazio è stato molto chiaro!


  • User Newbie

    Buongiorno a tutti, ho un problemino. In questa crisi globale la mia ditta mi ha dimezzato le ore lavorative passandomi a un part time di circa 63 ore mensili (:lipssealed:) . ho deciso di aprire la domenica un negozio di souvenir x circa 6/9 ore settimanali. ho chiesto all'INps (sportello, e quindi.. verba volant) se dovevo pagare anche INps x commercianti. Mi è stato detto di no perchè l'attività principale è già tassata. Ho mandato anche diverse mail per ottenere conferma ma non mi hanno mai risposto fino ad oggi.
    a 18 mesi dall'apertura del negozio mi è arrivata la richiesta di tutti gli arretrati ovvero la liquidazione di quei tremila e rotti contributi annuali che paga che so, un commerciante a tempo pieno e con margini ben maggiori di quello sulle cartoline...).
    Immaginate che bel Natale... chiedo: ma non c'è modo di contestare questa cifra decisamente esagerata? e poi perchè dirmi una cosa e poi procedere in un altro modo? di certo mai avrei aperto con questa prospettiva di debito con l'INPS.
    quelle 26 ore settimanali sono uno scoglio insormontabile a fronte di un lavoro part time di così basso profilo?
    grazie :gtsad:


  • Moderatore

    Le ore sono troppo poche, la prevalenza è valutata anche e soprattutto sulle ore.
    Non so se ci sia possibilità di ricorrere, prova a contattare un consulente del lavoro per valutare la situazione ma secondo me non c'è molto da contestare.


  • User Newbie

    grazie per la cortese risposta. Chiedo allora se questi contributi che verserò andranno ad accumularsi a quelli come dipendente o, visto che dovrò per forza chiudere, se andranno persi in quanto 'commerciante con pochi contributi' (mi hanno detto che dovrei versare almeno 5 anni come commerciante per avere riconosciuto un minimo in pensione...)


  • User Attivo

    Concordo con il collega che mi ha preceduto. Sarà difficile fare ricorso. L'inps riconosce l'esonero solo in presenza di contratti full-time, vale a dire 40 ore.


  • User Newbie

    gentilissimi tutti.
    (depressissima...)


  • Moderatore

    Non solo 40 ore ma almeno 26 e non è questo il caso.


  • User Newbie

    TROVO TUTTO CIO' SEMPLICEMENTE ANTICOSTITUZIONALE. e mi meraviglio che tutto ciò non si possa segnalare alla corte europea dei diritti dell'uomo!
    il mio 'negozio' mi ha reso circa 3,000 euro al netto in tutto all'anno. voglio essere ottimista e pensare che l'anno prossimo me ne renda 4.000, ma è un terno al Lotto, potrei incassarne la metà, non sono Nostradamus.
    pochi? Lo faccio perchè mi permette di fare qualcosa nel week-end anzichè deprimermi per la perdita del lavoro 'normale, sto a contatto con la gente e alla fine dell'anno mi pago le spese di condominio.
    perchè devo essere tassata su un reddito presunto di 15.000 euro come minimale obbligatorio da parte dell'INPS?? Mi si tassi sul reddito effettivo, me lo si conguagli, insomma perchè mi costringe di fatto a non poter lavorare?
    riguardiamo la COstituzione Italiana:
    Art. 1L'Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro.
    **Art. 3
    **È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese.
    **Art. 4
    **La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto.
    Ogni cittadino ha il dovere di svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria scelta, un'attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società.

    grazie comunque a tutti quelli che hanno gentilmente risposto.


  • User Newbie

    buongiorno, io lavoro a tempo indeterminato full time e a breve vorrei aprire una partita iva per iniziare a vendere on-line.
    La mia commercialista mi ha detto che è necessaria una partita iva,ma non la visura camerale e quindi non pagherei le 840 euro ogni tre mesi, ma pagherei solo il 27% sull'utile di ogni vendita, vorrei sapere se sono in regola.


  • Moderatore

    La collega ti ha inquadrato come un libero professionista ma se intendi vendere online svolgi attività commerciale che vuol dire ditta individuale iscritta alla camera di commercio.
    Avendo già un lavoro full time, potresti chiedere l'esonero dall'iscrizione INPS commercianti e quindi di INPS non pagheresti nulla.


  • User Newbie

    Salve,
    vorrei anche io una dritta su come muovermi.
    io svolgo un lavoro dipendente part time 30 ore,presso un ipermercato.
    vorrei aprire un agenzia di animazione e pubblicità, mi è stato detto che iscrivendomi alla camera di commercio i contributi che mi versa l azienda andrebbero persi
    vorrei sapere l opzione migliore per non essere iper tassato
    grazie


  • User Newbie

    Buongiorno, ho un contratto a tempo determinato part time di 17,5 ore a settimana che probabilmente diventerà indeterminato fra pochi mesi. Vorrei aprire una partita iva individuale come organizzatrice eventi, potrei sapere se devo pagare i contributi due volte oppure se ho delle agevolazioni e quanto potrei spendere annualmente per la gestione totale quindi commercialista, tasse ecc?? Il mio stipendio annuo è di circa 5955 euro ( le ore che faccio in più me le pagano come trasferta perciò non credo che queste vadano ad influire sul reddito complessivo!) grazie a tutti!


  • User Newbie

    scusate se mi accodo alla discussione ma ho un problema simile:

    sono un libero professionista con partita iva (sono un perito industriale progettista) iscritto ad un ente previdenziale autonomo chiamato EPPI

    mi hanno proposto un lavro come dipendente par tme per 20 ore settmanali con busta paga netta di euro 1000 mensili e contamporaneamente posso tenere aperta la mia partita iva e continuare la mia attività nelle restanti re del giorno

    quello che mi chiedo è:

    1. nella dichiarazione dei redditi immagino che dovrò sommare entrambe e le entrate (dipendente + autonomo), quindi la paga netta d euro 1000 da dipendente di fatto verrà ulteriormente tassata e in pratica dovrò restituire dei soldi ?

    2. se nel lavoro autonomo riesco a contenere il volume di affari a 30.000 euro annui, posso aderire al regime dei minimi e pagare il 15% di tassazione, ma i 30.000 anno da considerare, derivano dalla somma di reddito autonomo + reditto dipendente o solo reddito autonomo ?

    3. nel caso in cui riuscissi ad aderire al regime dei minimi con tasszione al 15% come lavoratore autonomo, cosa succede a livello di tassasizione irpef relativa ai due regimi ?
      pagherei il 15% sul reddito autonomo + la tassazione base sulla quota del lavoro dipendente, oppure pago il 15% su lavoro autonomo e l'irpef sulla busta paga relativo alla somma di lavoro autonomo + lavoro dipendente ?

    grazie in anticipo delle risposte


  • Moderatore

    ciao calmo e benvenuto nel forum,
    dovresti chiarire a quale regime fiscale sei assoggettato attualmente (penso quello tradizionale), ad ogni modo:

    1. si, i due redditi si cumulano (nel caso in cui non fossi nel forfettario);
    2. il regime dei minimi non esiste più, se rispetti i requisiti nell'anno successivo puoi passare al forfettario. I 30.000 fanno riferimento ai soli ricavi da partita Iva;
    3. 15% solo sul reddito da partita Iva e Irpef "tradizionale" sul reddito lavoro dipendente.

    saluti