• User Attivo

    Grazie per la risposta bsaett

    In poche parole... se non si "producono" contenuti non si può essere accorpati come testata giornalistica anche se dai feed vengono estrapolate notizie di cronaca, attualità... etc etc

    Il mio dubbio nasce dalla periodicità. Sembra chiaro, dalle ultime sentenze che ho letto, che la periodicità della pubblicazione sia elemento cardine preso dai giudici per distinguere se un sito è testata o meno.
    Un aggregatore, ovviamente, potrebbe rientrare come periodico visto che si "aggiorna sempre". Da questo nasce il mio dubbio.
    In rete sappiamo quanti aggregatori - io ne ho sei, e tutti seguitissimi - ci sono e quanti ne nascono giornalmente, se poi ci mettiamo la battaglia degli editori contro GoogleNews...
    Forse sono un pò OT... ma una denuncia per stampa clandestina, o peggio, per diffamazione a mezzo stampa sono due questioni che non mi fanno dormire tranquillo.
    Se ci mettiamo in mezzo anche l'utilizzo di Adsense massivo per guadagnarci qualcosa, completiamo la frittata. C'è pure il lucro.


  • User

    Scusate se rispolvero questa discussione ma vorrei sapere se il mio blog può esser considerato testata giornalistica... Il blog è technoblog(dot)netsons(dot)org e parla princiapalmente di informatica, mondo apple ecc... Essendo ancora uno studente, lo aggiorno ogni tanto, quanto ho un pò di tempo...
    Vorrei un vostro parere! Grazie!


  • Super User

    Ciao Taolo,

    mi rendo conto del problema, quello che posso dirti è che a mio parere (e in base alla attuale giurisprudenza) un aggregatore di feed non può essere considerato testate giornalistica, anche se l'aggiornamento è periodico, per il semplice motivo che una testata giornalistica produce e seleziona articoli. Un feed non seleziona nulla, riporta più o meno tutto, e di sicuro non produce nulla.

    Ciao Matthew,

    purtroppo non è possibile, almeno da parte mia (se qualcun altro si vuole fare avanti è il benvenuto) fare consulenza personalizzate in questa sede. Per cui mi limito a dire che da una visione molto veloce non mi pare che ci siano gli estremi per la testata giornalistica. Per il resto ti basta leggere questa ed altre discussioni in merito ed analizzare il tuo sito. 🙂


  • User Attivo

    Ciao raga,
    secondo voi un blog turistico che tratta argomenti di una regione d'Italia può essere considerato testata giornalistica?
    Nel blog ci sono informazioni turistiche sui vari comuni, gli eventi, le sagre, le manifestazioni ecc.
    Ciao


  • Super User

    Ciao Elisa,

    sulla base delle informazioni che fornisci direi di no. 🙂


  • User Attivo

    Ciao bsaett,
    grazie mille!


  • Moderatore

    Scusatemi se riapro questa discussione ma mi è venuto un dubbio sul mio blog.
    Ho un blog che tratta argomenti di informatica,guide,howto,notizie e aggiornamenti e cose del genere sempre relative al mondo dell'informatica.
    Può essere ritenuto una testata giornalistica se tratta notizie sulle maggiori aziende che operano sul web?


  • Moderatrice

    @eventine83 said:

    Ciao a tutti!
    Sono un nuovo utente e sono finito in questa interessantissima discussione, purtroppo al momento un po' datata. In ogni caso spero che qualcuno mi risponderà!
    Trovo quantomeno buffo il tentativo della legge italiana di porre dei vincoli a un mondo così libero e sconfinato come quello di Internet. Si è detto che un blog online può essere considerato giornale se sussistono i requisiti di periodicità e di "attualità" (nel senso di pubblicazione di notizie di attualità e non di post "personali"); in questo caso è necessaria la registrazione e l'identificazione di un responsabile iscritto all'albo dei giornalisti.
    Supponiamo che un non giornalista decida di aprire uno spazio web con un CMS e offra la possibilità agli utenti iscritti al sito di creare loro stessi il giornale online, che così diventerebbe un blog scritto da un numero ipoteticamente infinito di persone. Per quale motivo l'ideatore del sito deve essere iscritto all'albo dei giornalisti, dal momento che di fatto il giornale non è scritto da lui?
    Secondo me legiferare sul Web è impossibile, nonché dannoso per il progresso!

    Per la legge sulla stampa. Per lo stesso motivo perchè per aprire una farmacia serve un farmacista, per disegnare una casa c'è bisogno di un architetto, etc. A volte le parole (pensa alla Borsa) possono fare più danni di quanto si pensi e la legge sulla stampa ha nel direttore responsabile (giornalista iscritto all'albo dei pubblicisti o professionisti con tanto di esame di stato che verte soprattutto sul diritto dell'informazione), nell'editore e nell'articolista il colpevole (ad esempio articolo diffamante con aggravante Internet).

    L'accezione del termine, giornale, prevede tutto questo. Se invece si vuole aprire un blog (scritto da chi apre il blog, come è evidente) non ci sono problemi. In caso di diffamazione, che in Internet ha sempre l'aggravante, è l'autore del blog a rispondere penalmente.

    Ops. Mi sono appena accorta che il post è datato e che c'era già una risposta molto più autorevole rispetto a quella mia che equivale al punto di vista di una giornalista.


  • Moderatrice

    @ZioMike said:

    Scusatemi se riapro questa discussione ma mi è venuto un dubbio sul mio blog.
    Ho un blog che tratta argomenti di informatica,guide,howto,notizie e aggiornamenti e cose del genere sempre relative al mondo dell'informatica.
    Può essere ritenuto una testata giornalistica se tratta notizie sulle maggiori aziende che operano sul web?

    Se gli aggiornamenti sono quotidiani, se sono news e non tutorial (esempio) a mio avviso è un giornale.


  • Moderatrice

    @bsaett said:

    Ciao Taolo,

    mi rendo conto del problema, quello che posso dirti è che a mio parere (e in base alla attuale giurisprudenza) un aggregatore di feed non può essere considerato testate giornalistica, anche se l'aggiornamento è periodico, per il semplice motivo che una testata giornalistica produce e seleziona articoli. Un feed non seleziona nulla, riporta più o meno tutto, e di sicuro non produce nulla.

    Ciao Matthew,

    purtroppo non è possibile, almeno da parte mia (se qualcun altro si vuole fare avanti è il benvenuto) fare consulenza personalizzate in questa sede. Per cui mi limito a dire che da una visione molto veloce non mi pare che ci siano gli estremi per la testata giornalistica. Per il resto ti basta leggere questa ed altre discussioni in merito ed analizzare il tuo sito. 🙂

    Mi scuso se quoto questa discussione. A mio avviso un aggregatore risponde alla legge 633 del 44 (diritto d'autore) poichè l'aggregazione è una sorta di rassegna stampa. La rassegna stampa non è sempre consentita. Esempio: Google News permette l'aggregazione solo se il sito non ha scopo di lucro; lì dove c'è scritto RIPRODUZIONE VIETATA o simili (Es. Repubblica, Corriere, etc.) non è possibile fare rassegna stampa. E ancora: se su un sito c'è scritto espressamente che i feed non possono essere utilizzati per scopo di lucro; se sul sito sono indicate le modalità di ripresa delle notizia, etc.


  • User Attivo

    Scusate ragazzi, ma alla luce di questa discussione ho capito che, pur non essendo molto chiaro, un blog è definito giornale quando tratta di cronaca e attualità e quando è agiornato quotidianamente ( o con periodicità comunque). ma dunque: un blog di moda è da considerarsi ono testata anche se aggiornato tutti i giorni??? Se funziona cosi , siamo tutti fuori legge!!!!!
    Inoltre: è vero che esiste un elenco speciale dove iscrivere i blog come testate?
    Altra domanda: se uno registra in tribunale una testata cartacea e poi possiede anche il sito con tale nome, deve registrare anche quella???


  • Moderatrice

    @scheggia said:

    Scusate ragazzi, ma alla luce di questa discussione ho capito che, pur non essendo molto chiaro, un blog è definito giornale quando tratta di cronaca e attualità e quando è agiornato quotidianamente ( o con periodicità comunque). ma dunque: un blog di moda è da considerarsi ono testata anche se aggiornato tutti i giorni??? Se funziona cosi , siamo tutti fuori legge!!!!!
    Inoltre: è vero che esiste un elenco speciale dove iscrivere i blog come testate?
    Altra domanda: se uno registra in tribunale una testata cartacea e poi possiede anche il sito con tale nome, deve registrare anche quella???
    Provo a darti una riposta secondo le mie conoscenze di giornalista. Al di là dell'argomento, se aggiorni ogni giorno il tuo sito e non parli delle tue passioni e specializzazioni (Blog), al di là della piattaforma che utilizzi stai realizzando un giornale, pertanto la tua è una testata. L'elenco speciale non è per le testate ma è per le persone ed è detenuto dall'Ordine dei Giornalisti della regione di competenza. All'elenco speciale si possono iscrivere solo gli specialisti che figurano come direttori di una "testata tecnica". La moda non rientra tra gli argomenti tecnici. Un esempio di testata tecnica è l'house Organ dell'Ordine degli Ingegneri. Spero di esserti stata di aiuto.
    Saluti
    Anna

    P.S. Volendo entrare più in dettaglio nel tuo esempio, se il blog parla di come a tuo avviso deve essere realizzato un vestito, è un blog e non una testata. Se, invece, il tuo blog parla della sfilata di Milano con tutte le novità del caso, stai producendo informazione e, quindi, il tuo blog è una testata.


  • User Attivo

    Grazie tante Anna. Non posso però non chiedermi come mai allora lasciano così come sono tutti quei blog che a detta tua dovrebbero essere registrati come giornali... e soprattutto, un proprietario di blog, in buona fede, quando sa se è il caso, dall'apertura del blog, di andarlo a registrare?! Mistero! Eheh.
    Due ultime domande: il costo di registrazione di un blog corrisponde in tutto e per tutto a quello di un cartaceo? In queste testate speciali quali sono le clausole che fanno diventare dopo due anno il direttore responsabile pubblicista?
    Considerazione: quindi tutti i blogger dovrebbero prima diventare giornalisti per poter registrare il proprio blog... siamo abusivi! Ahah


  • Moderatrice

    @scheggia said:

    Grazie tante Anna. Non posso però non chiedermi come mai allora lasciano così come sono tutti quei blog che a detta tua dovrebbero essere registrati come giornali... e soprattutto, un proprietario di blog, in buona fede, quando sa se è il caso, dall'apertura del blog, di andarlo a registrare?! Mistero! Eheh.
    Due ultime domande: il costo di registrazione di un blog corrisponde in tutto e per tutto a quello di un cartaceo? In queste testate speciali quali sono le clausole che fanno diventare dopo due anno il direttore responsabile pubblicista?
    Considerazione: quindi tutti i blogger dovrebbero prima diventare giornalisti per poter registrare il proprio blog... siamo abusivi! Ahah

    Beh, la legge c'è anche se molti fanno finta di non cederla. Solo quando si viene sanzionati ci si rende conto di quanto importante è rispettare le leggi. Ti faccio un esempio: molti sanno che Google non ama determinate tecniche, eppure tanti siti applicano tecniche illegali. Fino a quando Google non pone gli occhi su questi siti, tutto fila liscio. Nel momento in cui si viene penalizzati, tutto cambia.
    La registrazione di un blog non esiste, se vuoi chiamarlo blog libero di farlo. In realtà la registrazione è di una testata che ha la stessa procedura di una testata cartacea, con poche modifiche al momento della compilazione dei moduli (va indicato il provider e non lo stampatore). Al tribunale di competenza troverai queste indicazioni.
    Il costo di una testata digitale è lo stesso del cartaceo.

    Per quanto riguarda la domanda che mi fai sul direttore responsabile qui va chiarito che un direttore responsabile deve essere iscritto all'Albo dei Giornalisti (elenco pubblicisti o professionisti). Il direttore responsabile, a termine dei due anni, puo' riconsocere l'operato di un articolista (per articolista si intende colui che ha scritto per una testasta giornalistica, cartacea o digitale). Quest'ultimo potrà presentare la domanda di ammissione al Consiglio Regione dell'Ordine dei Giornalisti della regione di appartanenza. Tra i requisiti richiesti, oltre alla lettera del direttore, c'è la prova di pagamento durante il biennio (fondamentale) e le copie degli articoli scritti a propria firma. Ci sono anche altri documenti da inoltrare come "il casellario giudiziario", etc., l'Ordine dei Giornalisti potrà esserti più chiaro su questo. Quando l'articolista è diventato giornalista, puo' a sua volta dirigere una testata. Il direttore iscritto all'Elenco speciali non è equiparato al direttore responsabile iscritto all'Albo, quindi non essendo lui stesso iscritto all'Albo non puo' permettere che altri possano venire iscritti all'ODG.
    Dimenticavo: tra i documenti da inoltrare al Tribunale di competenza per la registrazione della testata, c'è anche il certificato di iscrizione all'Ordine dei Giornalisti del direttore responsabile, certificato che viene rilasciato dall'ODG di appartenzenza.
    Anna

    P.S. Posso conoscere il tuo blog al fine di capire se, a mio modesto avviso, viene contemplato tra le testate?


  • User Attivo

    Adesso inizio a fare chiarezza! Comunque adesso controlli non ce ne sono, ma leggevo che per il 2013 alcune cose verranno modificate, sia per quanto riguarda l'iter per diventare pubblcisiti, sia per i blog. Il mio è quello in firma. I costi di cui mi parli sono di circa 500 euro giusto?


  • Moderatrice

    @scheggia said:

    Adesso inizio a fare chiarezza! Comunque adesso controlli non ce ne sono, ma leggevo che per il 2013 alcune cose verranno modificate, sia per quanto riguarda l'iter per diventare pubblcisiti, sia per i blog. Il mio è quello in firma. I costi di cui mi parli sono di circa 500 euro giusto?

    Beh, quando qualcosa diventa esponenziale poi si corre ai ripari. Posso solo dirti che il dibattito è aperto nella "stanza dei bottoni".

    Per quanto riguarda il tuo blog, a mio avviso se i testi sono dei tuoi suggerimenti, non ha bisogno della registrazione. Se (come dici nello slogan) vuoi diventare una fonte di informazione, beh...allora il tuo sito diventa testata. Sì, i costi sono di circa 500 euro.

    Anna


  • User Attivo

    Grazie sei gentilissima, corro nella stanza dei bottoni a leggere. Ti chiedo solo un'ultima cosa: poniamo il caso che trovo qualcuno disposto a farmi da direttore responsabile, suuppongo che non lo farà gratis... che cifre chiede un giornalista per farlo? Supponiamo che, dopo averlo trovato, io inizio a scrivere per il giornale... per diventare io giornalista Devo essere pagata, ma essendo di mia proprietà il giornale..pagherei me stessa... quel che conta sono le ricevute... quindi dovrei pagare allo stato il 20% dell'iva? E...il minimo compenso per un articolo per far si che sia valido di quant'è???
    Se dovessi registrare il blog come testata e poi aprire pure con lo stesso nome un giornale cartaceo(o fare al contrario) devo registrare entrambi e quindi spendere circa 500+ circa 500?


  • Moderatrice

    @scheggia said:

    Grazie sei gentilissima, corro nella stanza dei bottoni a leggere. Ti chiedo solo un'ultima cosa: poniamo il caso che trovo qualcuno disposto a farmi da direttore responsabile, suuppongo che non lo farà gratis... che cifre chiede un giornalista per farlo? Supponiamo che, dopo averlo trovato, io inizio a scrivere per il giornale... per diventare io giornalista Devo essere pagata, ma essendo di mia proprietà il giornale..pagherei me stessa... quel che conta sono le ricevute... quindi dovrei pagare allo stato il 20% dell'iva? E...il minimo compenso per un articolo per far si che sia valido di quant'è???
    Se dovessi registrare il blog come testata e poi aprire pure con lo stesso nome un giornale cartaceo(o fare al contrario) devo registrare entrambi e quindi spendere circa 500+ circa 500?

    Non c'è un tariffario minimo per un direttore responsabile (è stato bandito nel 2007). Diciamo che si va a discrezione del giornalista che farà da direttore responsabile e, in quanto tale, ha delle responsabilità penali. Importante è conoscere anche la mole di lavoro. Tieni presente che un direttore puo' essere incolpato per omesso controllo cioè in caso di reato lui è colpevole perchè non ha controllato cosa scriveva l'articolsita. Non ricordo se questo reato è stato stralciato dalle testate online. In ogni caso, la cifra puo' andare da poche centinaia di euro al mese (200 euro minimo per piccoli lavori a un migliaio, non credo che quest'ultimo sia il tuo caso). La retribuzione puo' avvenire senza partita Iva ma con ritenuta d'acconto (qualche bravo commercialista di questo forum puo' darti una mano in tal senso) o addirittura con Diritto d'autore dove la ritenuta d'acconto del 20% va applicata sul 75% dell'imponibile. Per quanto riguarda la doppia registrazione, se hai intenzione di registrare entrambe le testate (cartaceo e digitale) io farei così. Se è più importante il cartaceo, registrerei questo giornale e sul digitale scriverei che è il supplemento del cartaceo. Viceversa se ritieni più importante il digitale. Quindi una sola registrazione.
    Mi sembra di capire che vuoi fare l'editore, pertanto ti consiglio di pensare bene all'attività che vuoi intraprendere. Se vuoi fare il giornalista (professione in crisi) ti consiglio di farti le ossa come articolista per una testata che ti paga e, soprattuto, ti insegna il mestiere.

    Ciao
    Anna


  • User Attivo

    Si mi piacerebbe poter fare l'editore... devo però sperare ti trovare, per iniziare qualcuno che non mi chieda quelle cifre che hai menzionato! Il blog non guadagna nulla... dovrei uscirli di tasca mia... vorrei creare un mensile cartaceo e tenere il blog per aggiornamenti quotidiani o quasi... Se non vado conotro nessuna legge allora registro il primo e il secondo lo definisco come "supporto". Perfetto! 🙂

    P.S: tutte le professioni sono in crisi..in Italia solo gli infermieri trovano lavoro con più facilità.Sigh.


  • Super User

    Salve a tutti,

    prima di tutto chiedo a tutti i partecipanti di non uscire al di fuori dell?argomento trattato, ad esempio in questa discussione non c?entra nulla il diritto d?autore, questo al fine di non determinare incomprensioni in chi legge. Vi sarei grato, inoltre, se evitaste di inserire informazioni non corrette o non confermate.
    Detto ciò provo a fare un po? di chiarezza, precisando che sul punto chiarezza non c?è, purtroppo, perché le leggi non sono del tutto chiare su quali norme della stampa si possano applicare al web.
    Un giornale si definisce tale se presenta alcune caratteristiche precise, laddove tali caratteristiche sono date non dalle leggi quanto soprattutto dalle decisioni giurisprudenziali. E sono il requisito ontologico (la struttura da giornale), e quello finalistico (lo scopo delle pubblicazione). in sostanza un giornale è tale se è contraddistinto da una testata costituente elemento identificativo, da una periodicità regolare (quotidiano, settimanale, ecc?), e dalla presenza di informazioni, commenti ed elaborazione critica di notizie di attualità dirette al pubblico.

    La Corte di Cassazione, inoltre, precisa che ?per l?esercizio del lavoro giornalistico di redattore ordinario, cioè del giornalista professionista stabilmente inserito nell?ambito di una organizzazione editoriale o radiotelevisiva, con attività non limitata alla mera trasmissione di notizie, ma estesa alla elaborazione, analisi e valutazione delle stesse, è necessaria l?iscrizione nell?albo dei giornalisti professionisti?.
    Il tribunale penale di Modica, ancora, evidenzia che le testate da registrare sono quelle pubblicate con periodicità, e caratterizzate dalla raccolta, dal commento e dell?elaborazione critica di notizie destinate a formare oggetto di comunicazione interpersonale, dalla finalità di sollecitare i cittadini a prendere conoscenza e coscienza di fatti di cronaca e di tematiche socialmente meritevoli di essere rese note.

    I dubbi sorgono nel momento in cui le norme estendono solo parzialmente la legge sulla stampa alla realtà editoriale in rete, per cui solo parte della normativa in questione si applica ai siti web che sono considerabili testate editoriali online.
    In sintesi le pubblicazioni non periodiche (paragonabili ad un libro di cui si stampano nel tempo successive edizioni) hanno l?obbligo di indicare il nome e domicilio dell?autore e del fornitore di hosting (che è accomunabile allo stampatore).
    Le pubblicazioni periodiche, diffuse al pubblico con periodicità e caratterizzate da una testata costituente elemento identificativo del prodotto, devono indicare sul sito nome e domicilio dell?autore e del fornitore di hosting, luogo e anno della pubblicazione, nome e domicilio dello stampatore e, se esiste, dell?editore, con in più l?indicazione del numero di partita IVA. Devono essere inoltre iscritte al registro della stampa presso il tribunale (che è cosa ben diversa dall?albo dei giornalisti!) del luogo di pubblicazione, per cui devono anche avere un direttore responsabile iscritto all?ordine dei giornalisti. L?indicazione della periodicità accanto alla testata è un ulteriore obbligo per questo tipo di pubblicazioni.

    Questo è quanto generalmente si sostiene, ma poiché le norme non sono chiare ci sono varie proposte di legge tese appunto a chiarire e modulare gli obblighi per le testate editoriali online.
    Infatti, una tesi alternativa, a quella da me esposta qualche rigo sopra, è quella che sostiene che le testate editoriali online non abbiano alcun obbligo di registrazione al registro della stampa tenuto presso le cancellerie dei tribunali, a meno che non chiedano fondi allo Stato ai sensi della legge 62 del 2001 (le provvidenze per l?editoria). Una recente ordinanza del GIP presso il tribunale di Como ha appunto sostenuto tale tesi, per cui ritenere, al momento, che un sito web costituente testata editoriale online debba essere iscritto o meno al registro della stampa, è da considerarsi a tutti gli effetti una valutazione personale e non certo un orientamento consolidato della giurisprudenza.

    Invito inoltre a non chiedere sul forum se il vostro sito è da considerarsi una testata editoriale oppure no, in quanto la valutazione di ciò è demandata alla magistratura, per cui ogni valutazione che possa essere realizzata in questo forum, anche se fatta da tecnici del diritto come me, è sempre è soltanto una valutazione esclusivamente personale.
    🙂