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							Altre poesieANCOR T?ASPETTO Esci! I? t?aspetto e te lo sai. 
 Esci! I? t?agogno amor mio.
 Esci! Mi tormento più che mai.
 Esci! Voglio guardar ?l mio desio.Eccoti! Ma chissà ov?andrai? 
 Eccoti! Sent?avvampar ?l mio io.
 Eccoti! Mi guardi ma mia mai sarai.
 Eccoti! Incedi vers?il mio oblio.Vado,vinto com?ogne giorno 
 Che vengo ivi per te veder,
 Ma pur a pezzi ?n cor tornoPosciachè amor non potria contener. 
 Fai de ?l cor mio un forno
 Che sì sol co? te disia giacer.( Dedicata ad una ragazza che ho amato per 15 anni ) 
 A PARIGI, AMORE A Parigi,a Parigi ti condurrei 
 Ove la gran torre ci fa sorrisi.
 Sì al lungo amor ti stringerei
 Per donarti i miei pensier intrisi.A Parigi,a Parigi ?l cor ti donerei 
 Che per te da parte misi,
 E co? te sì a vita resterei
 A mirar i nostri dolci nudi visi.Apro l?occhi ne la vita mesta 
 E vedo che meco v?è tristezza
 E so che sol plorar resta.Poscia sogno dal cor tuo una carezza 
 Che d?amor per me si vesta,
 Ma ?l tempo mi sveglia: è sol amarezza.(Dedicata alla medesima ragazza ) 
 A PONZIO PILATO Oh Pilato rimani ferm?e fisso 
 Co? l tuo gran piè Romano,
 Audace innanzi al Crocifisso
 Ove ti lavasti alma e mano.Sopr?ogne sospetto sei isso 
 Per me che non ti parlo invano,
 E ne lo cor mio è affisso
 ?l cor tuo gagliardo e sano.Oh Pilato,Pilato uomo amato, 
 per i Samaritani ?l gran martello,
 Oh Pilato,pover omo condannato.Sì tu eri oh prefetto gran cervello 
 E or assurgi in me,mio antenato,
 In me che t?amo,oh mio fratello.( Dedicata a Ponzio Pilato,prefetto di Giudea dal 26 al 36 d.C. ) ALL?ITALIA Oh dolce e cara patria mia 
 Ch?assurgi e muori a Caporetto,
 Madre ch?or sei fuggita via
 Ma che ti porto sempr?in petto.Oh cara idilliaca nostalgia 
 Dell?antico Romano tetto,
 D?uopo or sì saria
 Chinarsi al tuo potere retto.Mio dolce e bel paese 
 Che hai i più belli panorami,
 Terra delle magne imprese
 Figlie dei tuoi possenti reami.Dall?Alpe al bel mar pugliese 
 Ovunque ho sentor che m?ami,
 E sulle tue montagn?estese
 Sento ch?ancor gloria brami.Torn?ancor madre di ieri 
 A cullar i tuoi figli possenti;
 Caccia oltre Piave li stranieriE d?Ostia riporta i dolci venti; 
 Ritorni sì Ciceruacchio e i fieri
 Nostri fratelli a mutar esti eventi.( Dedicata all?Italia ) A ROMA Oh mia stella che brilli in terra 
 e che culla sei stata di civiltà,
 io ti lodo in pace ed in guerra
 con spada in cor e con maestà.Grand?e forte fin in Inghilterra 
 arrivasti a dar la tua prodigalità,
 mia patria amata che colpo sferra
 a chi non t?ama e si sottometterà.Druso,Germanico e ?l gran Tito 
 avesti come gran conquistatori,
 ed ancor ora ?l memento sbiadito
 Rende magni esti eroi attoriche sì t?avean mess?al dito 
 e che te hai colmato di grand?onori;
 poi ?l Campidoglio s?è impallidito
 quand?il magn?omo vide tra li fiori.T?amo e ti temo come quand?era Silla 
 il tuo prim?amore,il tuo terrore!
 E la gran freccia ch?ancor scintillasta a ricordar te,grande etterno amore 
 dell?Italia nostra,che a te strilla
 per farla ritornar com?era in splendore.( Dedicata a Roma ) 
 (Preciso nel dire che per chi non ha ottime conoscenze storiche alcuni versi di questa poesia possono essere senza significato alcuno)
 I TEMPI DELL?ITALIA Eran quell?i tempi del da Montone, 
 De? Montefeltro e de?Malatesti.
 Eran quell?i tempi d?Uguccione
 Ove l?armi eran sempre vesti.Eran quell?i tempi de l?omo leone 
 Che de?Romani eran sì li resti.
 Eran dell?armi belli com?Adone,
 Capitani gagliardi in ogne lor gesti.Eran de ?l Valentin li bei tempi, 
 Che di gran conquiste facea
 Lasciand?ovunque grandi scempi,
 E possente in Italia spada tenea;E lo Machiavelli i magni esempi 
 Facea correr su d?egli,che giacea
 In saccheggi con omini sì empi
 E ch?in Forlì la Sforza prendea.Eran quell?i tempi di Facino 
 Che sempr?ardito si mostrò.
 Eran quell?i tempi di Malatestino
 E di Muzio che Milano creò.Eran i tempi del nobil Luchino 
 Che ?l Petrarca infin osannò.
 Egli era omo si gentil e fino
 Che per Venezia morte trovò.Sento or ?l vento ch?ha soffiato: 
 Mi sfiora ?l viso al Campidoglio
 Ove Cola parlò al popolo amato,Mi preparo sì a passar quel soglio 
 Che li magni italiani han bramato,
 Colmando ?l cor mio d?orgoglio.( Dedicata ai grandi d?Italia ) 
 ALL?ANFITEATRO FLAVIO. Or t?ergi solo e silenzioso 
 nel centro della mia città;
 tu,sì fiero e sì maestoso,
 per Verus e Priscus libertà.Di risi e sangue rigoglioso 
 nel mentre la vita se ne va,
 per voler di popol bramoso
 di morte e di mostruosità.Di Tito sì fosti ?l bel riso 
 che non fosti pe?i gladiatori
 ch?a te volgean cupo viso:schiavi e della mort?attori, 
 scultori del tuo marm?intriso
 d?odio,di sangue e di dolori.( Dedicata all?Anfiteatro Flavio,chiamato il Colosseo per una statua di Nerone chiamata Il Colosso che vi si ergeva vicino.) 
 (Verus e Priscus furono due gladiatori che trovarono la libertà combattendo,come dice Marziale "pari merito". Il divino Tito diede loro la libertà)Queste sono alcune mie poesie che ho voluto portare all'occhio dei lettori. 
 Buona lettura