• Super User

    @kruk said:

    Non "espongo pubblicità'", ma inserisco codice Javascript (lavoro di programmazione quindi). I banner pubblicitari vengono inviati dai server di Google su richiesta dei browser che interpretano il contenuto delle mie pagine web. Quindi i banner pubblicitari vengono esposti da Google.

    Tu potrai anche pensarla così, ma per un ispettore del fisco la situazione è la seguente:

    1. tu hai un sito web
    2. sul tuo sito c'è della pubblicità
    3. per questa pubblicità tu percepisci soldi

    quindi lui trae le dovute conclusioni


  • User Newbie

    Questa discussione mi sembra incredibilmente interssante. Perciò ringrazio anticipatamente tutti. 🙂

    Mi trovo in una situazione simile agli altri: pochi guadagni tramite i banner AdSense e sito che non si occupa di vendere alcunché ma, anzi, offre risorse utili gratuite.

    Ho una domanda: se costituissi con un mio collega webmaster un'"Associazione non riconosciuta senza scopo di lucro" e demandassi il ricavato ad essa considerandola locataria dello spazio web verso Google (e facessi perciò ricadere gli introiti nei rimborsi per la diffusione delle suddette risorse gratuite)? Vi sembra una strada percorribile?

    Grazie
    M.


  • User Attivo

    @bmastro said:

    Tu potrai anche pensarla così, ma per un ispettore del fisco la situazione è la seguente:

    1. tu hai un sito web
    2. sul tuo sito c'è della pubblicità
    3. per questa pubblicità tu percepisci soldi
      quindi lui trae le dovute conclusioni

    Le osservazioni dell'ispettore no. 2 e 3 sono errate (2:la pubblicità non si trova sul mio sito, ma sul sito di Googe; 3:non percepisco soldi per la pubblicità ma per il codice javascript), e quindi anche la conclusione.

    C'è modo di far capire ad un eventuale ispettore, come stanno realmente le cose? E' possibile avvalersi di una valutazione di un esperto di informatica, da far vedere ad un eventuale controllo?

    Paragone (stupido): se un'ispettore del fisco non capisce niente di automobili, gli potrebbe venire l'idea sequente:

    1. tu hai un' automobile
    2. la tua automobile ha 100 cavalli
    3. in qualita' di allevatore di cavalli percepesci contributi UE
      tirate voi le conclusioni!

  • User Attivo

    @bmastro said:

    Tu potrai anche pensarla così, ma per un ispettore del fisco la situazione è la seguente:

    1. tu hai un sito web
    2. sul tuo sito c'è della pubblicità
    3. per questa pubblicità tu percepisci soldi

    quindi lui trae le dovute conclusioni

    ma se il sito è blogspot? Il sito non è mio...

    sono perplesso da queste diciture di "proprietà"

    discussione interessante, comunque
    anche perchè Google tace e paga

    bye


  • User Attivo

    @ignatz said:

    ma se il sito è blogspot? Il sito non è mio...

    sono perplesso da queste diciture di "proprietà"

    discussione interessante, comunque
    anche perchè Google tace e paga

    bye

    Google offre gli stessi accordi commerciali in tutto il mondo (o quasi) e non è affatto tenuto a preoccuparsi della tua dichiarazione dei redditi.

    ** kruk**
    Non "espongo pubblicità'", ma inserisco codice Javascript (lavoro di programmazione quindi). I banner pubblicitari vengono inviati dai server di Google su richiesta dei browser che interpretano il contenuto delle mie pagine web. Quindi i banner pubblicitari vengono esposti da Google.

    Sono tutti tecnicismi che non modificano il risultato finale.
    Il codice Javascript che inserisci nelle tue pagine è direttamente funzionale alla pubblicità che vi compare.

    Ti faccio un esempio pratico:
    *Mediaset *proprietaria delle note reti televisive affida la propria raccolta pubblicitaria ad una società concessionaria che è *Publitalia. *
    Alla luce di questo Mediaset non può certo affermare che mette solo a disposizione degli spazi vuoti riempiti da altri al di la della propria volontà e responsabilità fiscale.

    Mediaset in quanto proprietaria delle reti televisive sarà tenuta a rilasciare regolare fattura a seguito dei ricavi pubblicitari ottenuti tramite Publitalia in quanto rientranti pienamente nella propria attività imprenditoriale.

    Il rapporto commerciale tra la Mediaset tramite le reti televisive e Publitalia è lo stesso che intercorre tra un *Webmaster *(tramite il proprio sito) e *Google *(concessionario di pubblicità).


  • User Attivo

    @france974 said:

    Sono tutti tecnicismi che non modificano il risultato finale.

    Lo chiami "tecnicismo", perché non ne capisci il funzionamento. Ma credimi, Adsense funziona come da me descritto.

    Il codice Javascript che inserisci nelle tue pagine è direttamente funzionale alla pubblicità che vi compare.

    Quindi anche il falegname che fabbrica uno scaffale per un negozio è tenuto a pagare le tasse sui "ricavi pubblicitari" perchè il suo scaffale viene utilizzato dal negoziante per esporre prodotti in vetrina, e quindi lo scaffale è "direttamente funzionale alla pubblicità"...
    E persino l'elettricista, che gli ha messo l'interruttore per accendere l'insegna luminosa... ma allora TUTTO e' pubblicità!?!

    *Mediaset *proprietaria delle note reti televisive affida la propria raccolta pubblicitaria ad una società concessionaria che è *Publitalia. *

    Mediaset affida a Publitalia la vendita degli spazi, ma è Mediaset stessa a diffondere poi tali pubblicità nell'etere. Mediaset può benissimo controllare quali pubblicità inserisce nel proprio programma televisivo.
    Io invece non diffondo i banner, non ne ho alcun controllo. Non ho modo di sapere, quali banner Google invia ai browser (allo stesso modo come il falegname non ha controllo su quali prodotti il negoziante metterà sullo scaffale). I banner non "passano attraverso il mio sito".

    Mediaset in quanto proprietaria delle reti televisive sarà tenuta a rilasciare regolare fattura a seguito dei ricavi pubblicitari ottenuti tramite Publitalia in quanto rientranti pienamente nella propria attività imprenditoriale.

    Anch'io emetto regolare fattura. Con la differenza, che nella fattura scrivo che si tratta di "lavoro di programmazione" per conto di Google.


  • User Attivo

    @france974 said:

    Google offre gli stessi accordi commerciali in tutto il mondo (o quasi) e non è affatto tenuto a preoccuparsi della tua dichiarazione dei redditi.

    Bene,
    comunque, al di là di ogni ipocrisia,
    a Google non gli frega se non gli mandi la fattura
    e ti paga lo stesso,
    ossia accetta miliardate di "lavoro nero".

    Data la sua eticità presunta, Google dovrebbe specificare chiaramente che il servizio, per essere svolto in maniera legale in Italia, è aperto solo ai possessori di partita iva. Altrimenti Goolge è complice degli evasori, come il datore di lavoro che assume senza contratto e il lavoratore che accetta l'incarico: entrambi non sono i regola.

    ciao


  • User Attivo

    @ignatz said:

    Bene,
    comunque, al di là di ogni ipocrisia,
    a Google non gli frega se non gli mandi la fattura
    e ti paga lo stesso,
    ossia accetta miliardate di "lavoro nero".

    Data la sua eticità presunta, Google dovrebbe specificare chiaramente che il servizio, per essere svolto in maniera legale in Italia, è aperto solo ai possessori di partita iva. Altrimenti Goolge è complice degli evasori, come il datore di lavoro che assume senza contratto e il lavoratore che accetta l'incarico: entrambi non sono i regola.

    ciao

    Google non è un datore di lavoro ma un partner commerciale con il quale si firma un contratto di cessione di spazi pubblicitari, nessun rapporto quindi di lavoro dipendente.

    Inoltre ha sede ed opera in California e non deve rispondere al Fisco Italiano ma solo a quello americano che evidentemente segue altre procedure per l'accertamento del reddito. Reddito che, per inciso, non proviene dal webmaster, il quale rappresenta invece una spesa e non un guadagno, ma dagli inserzionisti, verso i quali produrrà debita documentazione fiscale per i pagamenti ricevuti.

    Lo chiami "tecnicismo", perché non ne capisci il funzionamento. Ma credimi, Adsense funziona come da me descritto.

    Ti assicuro che comprendo sia il funzionamento di adsense che del linguaggio di programmazione javascript.
    Ciò che affermo inoltre è comprovato dal parere di vari commercialisti, che ti invito a consultare, e dalla stessa Agenzia delle Entrate con la quale ho già avuto modo interloquire più volte.

    L'oggetto del contratto firmato virtualmente con Google riguarda la pubblicazione sulle tue pagine web di annunci pubblicitari per i quali ricevi dei compensi proporzionali ai click sugli stessi.

    Mi sembra come minimo fantasioso spacciarli per "lavoro di programmazione" quando il codice viene inserito soltanto la prima volta mentre i ricavi si susseguono teoricamente all'infinito.

    Quale prestazione professionale prevede un pagamento non certo sia nella quantità che nella durata!?!?

    Ti invito ad inviare un quesito all'Agenzia delle Entrate spiegando loro che fatturi a Google i ricavi publicitari da adsense come "prestazioni informatiche" e farci sapere cosa ti rispondono!


  • User Attivo

    @france974 said:

    Ciò che affermo inoltre è comprovato dal parere di vari commercialisti, che ti invito a consultare, e dalla stessa Agenzia delle Entrate con la quale ho già avuto modo interloquire più volte.

    Molti commercialisti italiani (compreso il mio) sono invece del parere, che bisogna fatturare esente IVA. Sia i commercialisti, che che l'agenzia delle entrate non sono dei tecnici, fanno fatica a capire il meccanismo di Adsense e possono sbagliare. Come più volte ho fatto notare, la conclusione da voi fatta si basa su un'analisi sbagliata.

    L'oggetto del contratto firmato virtualmente con Google riguarda la pubblicazione sulle tue pagine web di annunci pubblicitari per i quali ricevi dei compensi proporzionali ai click sugli stessi.

    Sbagli. L'accordo riguarda la pubblicazione di codice Javascript. Da nessuna parte c'è scritto che io pubblico annunci pubblicitari. Infatti non sono io a pubblicarli (ma continuo a ripetere le stesse cose)...

    Mi sembra come minimo fantasioso spacciarli per "lavoro di programmazione" quando il codice viene inserito soltanto la prima volta mentre i ricavi si susseguono teoricamente all'infinito.

    Se non ti piace chiamarlo "programmazione", chiamalo "inserimento di codice Javascript in pagina HTML". Molti tipi di lavoro si fanno una tantum, ed i frutti si raccogliono ancora dopo mesi ed anni.

    Quale prestazione professionale prevede un pagamento non certo sia nella quantità che nella durata!?!?

    Che centra la modaltà di pagamento? Posso comprare anche una automobile in 24 rate - ma la ritiro una sola volta.

    Ho spulciato nei siti tedeschi, dove si parla di Adsense, e indovinate un po': hanno gli stessi nostri dubbi! Ed in Germania l'Agenzia delle Entrate ha risposto chiaro e tondo: siccome il committente si trova all'estero, la fattura va emessa esente IVA.

    Perché in Italia dovrebbe essere differente?
    Solo in Italia riusciamo a parlare di "rapporti a tre", di "banner visualizzati in percentuale anche in Italia" ecc. e complicarci la vita, quando in verità la questione è semplice: noi svolgiamo una prestazione di servizio tramite mezzo elettronico per una società americana.


  • User Attivo

    Il fatto che la prestazione sia esente IVA in quanto a favore di soggetto extracomunitario non cambia di una virgola la questione, ossia che trattasi comunque di attività imprenditoriale e non di libera professione.

    Ad ogni modo visto che sei convinto di quello che dici e considerato che stai già fatturando i guadagni adsense come "generiche prestazioni informatiche" è inutile polemizzare ulteriormente, ognuno rimanga della propria opinione.

    Ti pregherei solamente, nel caso ricevessi un accertamento dalla Guardia di Finanza, di farci sapere il risultato in modo da condividere la tua esperienza con il forum.


  • User Attivo

    @france974 said:

    Google non è un datore di lavoro ma un partner commerciale con il quale si firma un contratto di cessione di spazi pubblicitari, nessun rapporto quindi di lavoro dipendente.

    Inoltre ha sede ed opera in California e non deve rispondere al Fisco Italiano ma solo a quello americano che evidentemente segue altre procedure per l'accertamento del reddito.

    Hai ragione, il paragone non è esattamente calzante, infatti l'ultima riga dei termini legali recita:
    *La relazione tra Google e l'Utente non è una relazione di partnership legale, ma una relazione tra contraenti indipendenti. *.

    E' lo stesso comunque se ti contattano per mettere un banner sul sito o vendi un link. Esempio stupido (che più stupido non si può)

    G: Mi metti un banner?

    • Ok, qua la mano
      G: (dopo qualche mese) Grazie per aver messo il banner, eccoti cento dollari, quando vuoi spediscimi la fattura
    • (furbetto) Va bene... se mi ricordo te la spedisco
      G: (nel pensiero) Eh, se non te lo ricordi cavoli tuoi

    Resta insomma il fatto che la problematica sostanziale esiste. Google ingolosisce perchè paga e non chiede niente. Almeno clickpoint e tradedoubler hanno la scappatoia della nota occasionale per procacciamento d'affari (benchè contestata da Paolo).

    Devi ammettere che questo sistema di non-comunicazione di Google genera confusione: la discussione potrebbe andare avanti in eterno, e trovare sempre opinioni e argomentazioni opposte. Una parolina semplice semplice da parte di qualche rappresentante di Google in Italia non sarebbe male: se poi sostieni che Google che non è tenuta a dare consigli, ok. Peccato che questo silenzio si traduca in una strizzatina d'occhio agli evasori in erba, che putroppo non saranno mai edotti in contratti come te o qualche bravo commercialista.

    ciao e grazie ancora


  • User Attivo

    Dal punto di vista morale hai perfettamente ragione, ma ti sei risposto da solo, non è un problema di Google accertare fatti e situazioni che sono interesse esclusivo della controparte contrattuale e competenza del Fisco Italiano.

    Vedi, gli americani sono calvinisti anche in queste cose. Il loro sistema pone al centro la libertà dell'individuo e non si sognerebbe mai di ostacolare in via preventiva la libera iniziativa. Però, non ti far beccare con le mani nella marmellata perchè allora sono guai seri.

    Li non hanno i nostri politici, per falso in bilancio si va in galera perdavvero e senza indulti!

    E' chiaro che se Google in Italia obbligasse l'inserimento della partita IVA in fase di registrazione probabilmente dimezzerebbe le iscrizioni, ed i relativi guadagni.
    Ed è altrettanto chiaro che la Guardia di Finanza ha ben altro da fare che rincorrere ragazzini da 10euro al mese di adsense.


  • User Attivo

    @france974 said:

    Il fatto che la prestazione sia esente IVA in quanto a favore di soggetto extracomunitario non cambia di una virgola la questione, ossia che trattasi comunque di attività imprenditoriale e non di libera professione.

    Il mio dubbio non era se si tratta di attività imprenditoriale o meno, ma se va applicata l'IVA o no. Infatti il mio commercialista (come tanti altri) ritengono che va applicato il "DPR 633/72 Art.7", quindi fattura senza IVA. Ed anche in Germania viene applicata l'analoga legge "§3a Abs. 3 Satz 1 UStG".

    Lo stesso Paolo Malagoli (i2m4y) ammette, che potrebbe andar bene emettere fattura esente IVA, se il contenuto del sito è in lingua straniera (quindi non rivolta a pubblico italiano). Ma è possibile che la legge applicabile varia a seconda della "lingua" o pubblico del sito?!? Assurdo!

    Ti pregherei solamente, nel caso ricevessi un accertamento dalla Guardia di Finanza, di farci sapere il risultato in modo da condividere la tua esperienza con il forum.
    Volentieri vi informo. Vi ringrazio per questa discussione - ma per adesso mi fido del mio commercialista.


  • Super User

    io personalmente ho modificato l'attività in camera di commercio inserendo la dicitura: "realizzazione di banner pubblicitari", in quanto sono io che:
    ne scelgo i formati e i colori, insomma la grafica;
    scelgo il cliente, che può essere diretto oppure un intermediario (google);
    scelgo l'argomento della pubblicità sulla base del contenuto del mio sito (e in questo senso Google mi viene incontro perchè automatizza molto, altre società no e così devo lavorare di più);
    scelgo quando pubblicare;
    scelgo in che lingua pubblicare;
    scelgo dove pubblicare nel mio sito.

    Mi sembra che sia più corretto che non scrivere "lavoro di programmazione", cosa ne pensate? :mmm:


  • User Attivo

    @bmastro said:

    ne scelgo i formati e i colori, insomma la grafica;

    Se scegli "annunci di testo e immagini" (cioè il valore predefinito), non puoi influire sulla grafica di un eventuale banner/immagine. I formati che puoi scegliere sono limitati... Tu puoi solo scegliere il "contenitore", che Google utilizzerà, ma non il "contenuto".

    scelgo il cliente, che può essere diretto oppure un intermediario (google)

    Se scegli direttamente il cliente e fatturi a lui, non parliamo più di AdSense.
    Se invece scegli "l'intermediario" Google, il tuo cliente è Google (quindi cliente extracomunitario...)

    scelgo l'argomento della pubblicità sulla base del contenuto del mio sito (e in questo senso Google mi viene incontro perché automatizza molto

    Google sceglie l'argomento analizzando il contenuto del tuo sito. Non sei tu a scegliere. E Google spesso sbaglia (ho appena visitato un sito che parla di sicurezza sulla strada, e nei banner di Adsense c'era pubblicità per "cinture" e altri accessori di moda).

    scelgo quando pubblicare;
    scelgo in che lingua pubblicare;

    Tutte queste scelte le fa Google, non tu. Il "quando" poi dipende prevalentemente dai visitatori. Mi dici che puoi scegliere quando i visitatori visitano la tua pagina? Magari puoi anche scegliere QUANTI visitatori e quante volte? Sarebbe una pacchia!
    L'unica cosa che posso fare, è togliere (temporaneamente) il codice Javascript dalla pagina e quindi non partecipare più al programma AdSense.


  • Super User

    @kruk said:

    Se scegli "annunci di testo e immagini" (cioè il valore predefinito), non puoi influire sulla grafica di un eventuale banner/immagine. I formati che puoi scegliere sono limitati... Tu puoi solo scegliere il "contenitore", che Google utilizzerà, ma non il "contenuto".

    Se scegli direttamente il cliente e fatturi a lui, non parliamo più di AdSense.
    Se invece scegli "l'intermediario" Google, il tuo cliente è Google (quindi cliente extracomunitario...)

    Google sceglie l'argomento analizzando il contenuto del tuo sito. Non sei tu a scegliere. E Google spesso sbaglia (ho appena visitato un sito che parla di sicurezza sulla strada, e nei banner di Adsense c'era pubblicità per "cinture" e altri accessori di moda).

    Tutte queste scelte le fa Google, non tu. Il "quando" poi dipende prevalentemente dai visitatori. Mi dici che puoi scegliere quando i visitatori visitano la tua pagina? Magari puoi anche scegliere QUANTI visitatori e quante volte? Sarebbe una pacchia!
    L'unica cosa che posso fare, è togliere (temporaneamente) il codice Javascript dalla pagina e quindi non partecipare più al programma AdSense.

    da quel che ho capito abbiamo più o meno gli stessi banner
    se mi chiedono come arrotondo, io dico "vendo pubblicità sul web"
    invece tu cosa rispondi quando ti chiedono la stessa cosa?
    "faccio programmazione per conto di Google"?


  • User Attivo

    @bmastro said:

    se mi chiedono come arrotondo, io dico "vendo pubblicità sul web"
    invece tu cosa rispondi quando ti chiedono la stessa cosa?
    "faccio programmazione per conto di Google"?

    Io dico, che "partecipo" al programma AdSense di Google. Non vendo pubblicità.

    Ho riletto le istruzioni di Google per partecipare ad AdSense:

    1. attivare l'account...
    2. inserire il codice AdSense nelle proprie pagine Web...
    3. effettuare ottimizzazioni...

    Quindi anche Google stessa parla di "inserimento codice" e non di "vendita di spazi pubblicitari".

    Inoltre Google scrive:

    *AdSense per i contenuti scansiona automaticamente il contenuto delle tue pagine web e pubblica gli annunci (testuali o illustrati) pertinenti al tuo pubblico e al tuo sito.

    Quindi AdSense (cioè Google)* pubblica gli annunci**, non io!


  • Super User

    @kruk said:

    Io dico, che "partecipo" al programma AdSense di Google. Non vendo pubblicità.

    Ho riletto le istruzioni di Google per partecipare ad AdSense:

    1. attivare l'account...
    2. inserire il codice AdSense nelle proprie pagine Web...
    3. effettuare ottimizzazioni...

    Quindi anche Google stessa parla di "inserimento codice" e non di "vendita di spazi pubblicitari".

    Inoltre Google scrive:

    *AdSense per i contenuti scansiona automaticamente il contenuto delle tue pagine web e pubblica gli annunci (testuali o illustrati) pertinenti al tuo pubblico e al tuo sito.

    Quindi AdSense (cioè Google)* pubblica gli annunci**, non io!

    beh, se vuoi ti do' anche ragione, però sarà dura spiegare questa cosa a quelli del fisco.
    Personalmente ti consiglio di scrivere loro una lettera dove spieghi la situazione secondo il tuo punto di vista, vediamo cosa dicono.

    Piccola puntualizzazione, in qualche post precedente ho letto che non si dovrebbe applicare l'IVA in quanto soggetto extracomunitario... ma per quel che so io la situazione è proprio il contrario: in quanto soggetto extracomunitario si deve applicare l'IVA, invece per i soggetti comunitari l'IVA viene pagata direttamente nel paese d'origine delle aziende (ad es. Tradedoubler, Zanox, ecc.)


  • Super User

    Non capisco: gli editori che guadagnano in pubblicità sulle loro riviste in realtà non dovrebbero identificare tali guadagni come discendenti da servizi pubblicitari prestati bensì come guadagni da stampa tipografica offset KZ25 a 256 colori su carta da 40gr/al mq per 3 moduli e mezzo con rilegatura sulla sinistra ?????
    Sappiamo tutti che non è così.

    Voler dire che guadagno con adsense perchè scrivo un po' di codice sul mio sito mi sembra che sarebbe un inquadramento del genere.
    Il che mi sembra, personalmente, davvero lontano dalla realtà, ma magari sbaglio.

    Paolo


  • User Attivo

    @i2m4y said:

    Non capisco: gli editori che guadagnano in pubblicità sulle loro riviste in realtà non dovrebbero identificare tali guadagni come discendenti da servizi pubblicitari prestati bensì come guadagni da stampa tipografica offset KZ25 a 256 colori su carta da 40gr/al mq per 3 moduli e mezzo con rilegatura sulla sinistra ?????
    Sappiamo tutti che non è così.

    Voler dire che guadagno con adsense perchè scrivo un po' di codice sul mio sito mi sembra che sarebbe un inquadramento del genere.
    Il che mi sembra, personalmente, davvero lontano dalla realtà, ma magari sbaglio.

    Paolo

    A tutto questo è da aggiungere che una prestazione professionale può essere pagata anche in più trance, come dice Kurk ma è chiaro che l'importo deve essere definito sin dall'inizio.

    Ipotizzando che l'utente svolga una prestazione informatica inserendo il codice dell'annuncio sul proprio sito, bene quanto vale questa prestazione? la quale ripeto, viene effettuata una tantum all'atto di inserimento del codice e non dietro incarico di Google ma bensì autonomamente dall'utente in base a proprie valutazioni imprenditoriali, di marketing e grafiche.

    Di certo non può essere parametrizzata ai numeri di click sugli annunci perchè è chiaro che non si tratterebbe più di prestazione informatica ma di compartecipazione ai ricavi pubblicitari di Google.