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    Lettera d'incarico non firmata per prestazioni professionali effettuate

    Salve a tutti!
    Scrivo qui per la prima volta perchè ho un bel problema un pò complesso da cui non so come venirne fuori...
    Vi spiego brevemente la situazione:

    Il giorno 17/12/2012 è stata presentata una Lettera d'Incarico professionale con relativo Progetto e Computo metrico per i Lavori Edili di Manutenzione Straordinaria da svolgere con "urgenza" presso dei locali a nome dell'Arch. Tizio ed intestata al Sig. Rossi.
    Sebbene il Sig. Rossi fosse il proprietario dell'Immobile in questione, i diretti interessati erano i soggetti che successivamente avrebbero costituito la XXX s.r.l., società che avrebbe gestito e pagato le opere proposte ma che al momento non era ancora stata costituita.
    All'atto della presentazione della Lettera erano comunque presenti i soggetti interessati.
    La Committenza, nella veste dei futuri fondatori della XXX s.r.l e con il consenso della Proprietà, ha accettato la Lettera d'Incarico il giorno stesso senza però firmarla, ha tuttavia successivamente firmato gli elaborati e la modulistica presentata dall'architetto, come anche ha comunicato personalmente, telefonicamente e tramite mail con l'architetto per tutta la durata dei lavori ed oltre, validando così a mio avviso l'incarico al soggetto.

    Tale Lettera d'Incarico prevedeva un imponibile di 3700,00? per le seguenti prestazioni:
    -Studio di fattibilità
    -Presentazione di S.C.I.A presso XVII U.O.T. per frazionamento, cambio di destinazione d?uso e successiva variante per diversa distribuzione interna
    -Presentazione presso SBAP richiesta di N.O. per modifica di facciata
    -Chiusura lavori, variazione catastale e collaudo amministrativo delle opere.
    -Redazione e presentazione SCIA di apertura nuova attività di affittacamere e comunicazione per classificazione.

    Nonché del 7% del costo delle opere per le seguenti prestazioni:
    -Redazione Elaborato Grafico Progettuale di massima ed esecutivo
    -Redazione Capitolato e Contratto e presentazione alle Ditte, verifica preventivi su capitolato.
    -Direzione lavori

    In quell'occasione è stato fatto presente che, dal Computo metrico "estimativo" redatto secondo Prezzario DEI l'ammontare delle lavorazioni sarebbe stato approssimativamente di 141662,14? più IVA il cui 7% risulta essere 9916,35?.
    Alla luce di ciò l'onorario netto spettante sarebbe ammontato a 13616,53? al netto dell?IVA (21%), delle spese generali di studio (5 % imponibile) e cassa II.AA (4% imponibile) per un totale lordo a pagare di 17701,25?.
    Il giorno stesso veniva fatto notare dalla Committenza come, la Ditta che avrebbe poi ricevuto l'incarico, avrebbe probabilmente richiesto un compenso inferiore ai 141662,14? e che questo si sarebbe probabilmente aggirato approssimativamente attorno ai 110000,00? più IVA prospettando quindi per l'Arch. Tizio un onorario netto di 11400,00? che avrebbe portato ad un ammontare lordo a pagare di 14820,00?.

    Nella Lettera d'Incarico era anche specificato come l'importo dovuto sarebbe stato ripartito in cinque rate a scadenze fissate così ripartite:
    20% di acconto
    20 % adinizio lavori
    20% presentazione variante
    20% a presentazione SCIA al SUAR
    20% a saldo

    Per l'espletamento di tale incarico l'Arch. Tizio si è avvalso della collaborazione dell'Arch. Caio.

    I lavori sono iniziati ufficialmente con la presentazione della prima Variante in Corso d'Opera del 14/02/13 alla Denuncia di Inizio attività presentata per altri motivi tempo addietro dallo stesso tecnico ed, a seguito di seconda Variante in Corso d'Opera del 21/03/13, si sono regolarmente conclusi in data 22/03/13.
    La durata effettiva del cantiere è stata perciò di soli 37 giorni complessivi come l'urgenza dell'incarico richiedeva.

    In tale lasso di tempo sono state apportate per volere della Committenza numerose modifiche ed integrazioni al progetto originario, come dimostrato dagli elaborati grafici presentati e dal copioso scambio di mail intercorso tra gli Architetti, la Committenza e la Ditta incaricata.
    Nello specifico tali lavorazioni non computate nella lettera d'incarico originale da parte dei tecnici consistono in:
    A) la richiesta di Occupazione di Suolo Pubblico Temporanea per Area di Cantiere presso l'U.O. Tecnico del XVII Municipio firmata dalla Committenza e regolarmente presentata.
    B) l'elaborazione di n°22 Varianti al progetto originale a seconda della volontà della Committenza presenti nell'archivio dello studio.
    C) la gestione delle relazioni con la Ditta realizzatrice e fornitrice della mobilia su misura il cui progetto è stato realizzato dall'Arch. Caio come dimostrano le diverse mail intercorse tra il soggetto ed i diretti interessati.
    D) la progettazione in 2D e 3D di n°8 varianti per il Progetto esecutivo del portale d'accesso vetrato comprensive di render come dimostrano le diverse mail intercorse tra l'Arch. Caio e la Committenza.
    E) la realizzazione di elaborati grafici a fini pubblicitari consistenti nell'esecuzione di un elaborato 3D di una camera da cui estrapolare n°3 render come dimostrano le diverse mail intercorse tra l'Arch. Caio e la Committenza.
    F) richiesta all'Arch. Tizio di ripristino della fornitura di gas da parte dell'ITALGAS per conto della Committenza

    Tali ulteriori compiti sono valutati con le soglie minime di seguito riportate:
    A) 300,00?
    B) 600,00?
    C) 7% sull'ammontare delle spese della mobilia in questione (minimo 300,00?)
    D) 320,00?
    E) 90,00?
    F) 60,00?

    Per un totale di 1670,00? al netto dell?IVA (21%), delle spese generali di studio (5 % imponibile) e cassa II.AA (4% imponibile) per un totale lordo a pagare di 2171,00?.

    La Ditta esecutrice, a seguito delle varianti in corso d'opera richieste dalla Committenza e realizzate, ha presentato un computo dei lavori effettuati e delle spese sostenute di 159477,32?, il cui 7% ammonta a 11163,41?.
    Alla luce di ciò il compenso per il lavoro degli Architetti corrisponde in toto a 16533,41? (3700,00 + 11163,41 + 1670,00) al netto dell?IVA (21%), delle spese generali di studio (5 % imponibile) e cassa II.AA (4% imponibile) per un totale lordo a pagare di 21493,43?.
    Per venire incontro alle esigenze della Committenza e per correttezza, il giorno 20/30/2013 è stata presentata una seconda lettera d'incarico intestata questa volta alla Società nel frattempo formatasi XXX s.r.l., identica alla precedente ma che comprendesse le lavorazioni dell'Arch. Caio il quale si avvale del Regime dei Minimi.
    Anche questa Lettera tuttavia non è stata firmata.

    Gli Architetti hanno in buona fede lavorato sempre secondo le necessità e le esigenze della Committenza, la quale, contravvenendo a quanto stabilito nella Lettera d'Incarico, ha elargito il suo primo acconto di 2205,59? il 23/03/2013 all'Arch. Tizio ed un separato accredito di 2287,80? il 09/04/2013 all'Arch.Caio per un totale di 4493,39? su 16533,41?, e dunque oltre il 22/02/2013, data in cui si sono conclusi i lavori ed in cui sarebbe dovuto esser saldato l'intero importo.
    Rimarrebbero così da versare ancora 12040,02? agli Architetti.

    Il problema è che la Committenza, dopo un primo momento in cui, dichiarando di avere problemi gestionali ed economici e facendo leva sull'amicizia tra il Sig. Rossi e l'Arch. Tizio, ha fatto sì che i lavori partissero e solo verso la fine, ha cominciato ad obbiettare sulla bontà delle scelte (proposte da lei stessa) e realizzate dagli architetti, nell'evidente tentativo di tirare con il prezzo per pagare di meno gli archietetti.
    La Committenza è arrivata a dire, solo a lavori chiusi, che non aveva ben capito la lettera d'incarico e che il 7% sull'importo dei lavori per la direzione dei lavori era troppo alto dicendo persino che per lavori si intendevano solo le opere strettamente edili di muratura corrispondenti a meno di 50000,00? (nonostante il computo presentato e la direzione dei lavori nonchè le responsabilità derivanti fossero spettate agli Architetti).

    A questo punto gli Architetti cercando di trovare una soluzione pacifica hanno proposto alla Committenza, a sostituzione del pagamento di 16533,41? dovuto, un forfettario pari all'importo tacitamente accettato dagli stessi il giorno 17/12/2012 di 11400,00? meno la quota già versata di 4493,39? per una rimanenza netta di 6906,61?.

    La Committenza tuttavia non vuole sborsare più di 2000? lordi...

    Come comportarsi?
    Per la cronaca io sarei l'Arch. Caio e da sempre lavoro in coppia con l'Arch. Tizio che ha gestito la situazione...
    Se la Committenza non vuole pagare abbiamo la concreta possibilità di richiedere l'importo dovuto o quantomeno la cifra forfettaria proposta? non è mai stata firmata alcuna Lettera d'incarico ufficialmente, ma la XXX s.r.l. ne possiede una copia non firmata, inoltre ha firmato tutte le pratiche amministrative da noi redatte.
    Come devo comportarmi?

    Grazie a tutti colo che potranno darmi una mano!


  • User

    C'è qualcuno che potrebbe darmi un consiglio per piacere?


  • User

    nessuno che mi dia una mano???


  • User

    se fosse così si sarebbero dovuti spaventare al momento della presentazione della lettera e del progetto, non a lavori conclusi...


  • User

    ah, capisco...
    Allora cosa faccio chiuda la discussione e ne apro un'altra più stringata???